BRUXELLES - Nel Belgio federale le elezioni regionali hanno fatto da traino a quelle europee, facendo traballare il quadro politico liberal-socialista alla guida dei governi federale e regionali.
Nel nord infatti retrocede il partito liberale del premier Guy Verhofstadt mentre nel sud stravince quello socialista del leader d'origine italiana Elio Di Rupo. In tutto il paese avanza l'estrema destra in particolare il partito del Vlaams Blok, diventato nel nord il secondo partito. Nella regione delle Fiandre a nord, in cui vive il 60% della popolazione, esce quindi sanzionato dalle elezioni il partito liberale fiammingo Vld del premier Guy Verhofstadt che negli ultimi mesi ha dovuto affrontare profonde divisioni interne sulla concessione a livello locale del voto agli immigrati.
La sua formazione Vld-Vivant retrocede al terzo posto con il 21,91% dei consensi. Scendono in quarta posizione anche i socialisti fiamminghi con 17,83% dei suffragi.
Per Verhofstadt sembra chiudersi anche la possibilità di riprendere quota come candidato alla successione del presidente Romano Prodi alla Commissione europea dopo il veto posto dai popolari tramite il loro capogruppo, il tedesco Hans-Gert Poettering.
Dall'opposizione ritorna invece in prima linea il partito dei cristiano sociali fiamminghi (Cd%v) dell'ex premier Jean-Luc Dehaene che si conferma alle elezioni europee con oltre 650.000 preferenze il candidato più popolare del paese. La formazione Cd%v-Nva diventa il primo partito con il 21,91% dei voti.
Segue l'estrema destra del Vlaams Blok che conquista il 23,16% dei suffragi, nonostante la Corte d'appello di Gand l'abbia condannata definendola una formazione che incita in modo «permanente» «alla segregazione e al razzismo».
A Bruxelles e in Vallonia, la regione a sud del Belgio, stravincono i socialisti francofoni di Di Rupo con il 36% di voti distaccando di nove punti i liberali del ministro degli esteri Luis Michel che con il 27,58% rafforzano comunque la loro posizione.
Particolarmente sanzionati i verdi 'Ecolò in Vallonia dove passano dal 22,7 al 9,8% mentre riappaiono nuovamente nelle Fiandre i 'Groen' con il 7,99% dopo essere stati annientati nelle elezioni politiche del 2003.
A livello nazionale il risultato delle elezioni dovrebbe portate ad una modifica profonda del governo regionale fiammingo e a quello di Bruxelles mentre modifiche minori dovrebbero intervenie nel sud del paese.
Resta l'incognita dell'impatto del voto sul governo federale: Verhofstadt è già intervenuto annunciando misure per combattere l'estrema destra.
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