VIENNA - Si è rivelato un boomerang il fango lanciato da Joerg Haider nelle ultime settimane contro i tradizionali partiti filo-europei, accusati di essere «denigratori della nazione» e «traditori della patria»: quasi tre quarti degli elettori Fpoe nel 1999 stavolta ha fatto la crocetta altrove, molti di loro sulla lista di Hans Peter Martin, dai metodi non sempre ortodossi e autoproclamatosi il Robin Hood contro i privilegi degli eurodeputati.
Il partito di Haider, che in passato non ha fatto mistero delle sue ambizioni europeiste, sarà rappresentato a Strasburgo da un solo deputato: ha preso solo il 6,33% rispetto a 23,4% del 1999.
Il voto odierno rende chiaro che con toni euroscettici e campanilisti in Austria non si vincono le elezioni, il tradizionale voto di protesta è andato a Martin che, con una grossa dose di populismo, quasi come se avesse preso lezioni dal maestro Haider, e con l'appoggio del più diffuso quotidiano austriaco "Kronen Zeitung", è riuscito a conquistare il 14% dei voti alla sua prima uscita elettorale. Ed è stato lui a dettare il grande tema della campagna elettorale nel Paese alpino: le diarie dei deputati e i presunti abusi nella certificazione delle loro presenze in aula.
«È una vittoria dei coraggiosi. Il compito è ora di puntare i riflettori ancora più forti sui fondi di Bruxelles. Adesso si comincia sul serio», ha detto Martin in una prima reazione al risultato che gli permetterà di tornare a Strasburgo insieme con la numero due della lista, Karin Resetarits, ex giornalista come Martin.
Avanzano, sebbene di percentuali non elevate, i partiti filo-europei: i socialdemocratici (33,45%, 7 deputati), all' opposizione a livello nazionale, battono i popolari (32,66, 6 deputati) del cancelliere Wolfgang Schuessel. Ottimo il risultato anche dei Verdi che riescono a portare a casa un buon risultato (12,75%, 2 deputati), superando per la prima volta anche la Fpoe su scala nazionale.
Le elezioni europee, poco sentite in Austria, potrebbero tuttavia avere riscontri sulla scena nazionale: perde consensi la coalizione governativa di centro-destra tra popolari e Fpoe e vince l'opposizione di sinistra, socialdemocratici e Verdi. Non solo il nuovo crollo di Haider - stavolta è arrivato al terzo posto anche nella sua Carinzia, ultima roccaforte del partito - potrebbe mettere in crisi il governo di Vienna, ma anche un eventuale trasferimento del cancelliere Schuessel a Bruxelles, come successore di Romano Prodi alla guida della Commissione europea renderebbe forse necessario rimischiare le carte politiche in Austria.
Christine Maieron
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