BAGHDAD - Il primo ministro iracheno Iyad Allawi ha annunciato un accordo sullo smantellamento delle milizie, i cui uomini potranno unirsi alle nuove forze di sicurezza del paese o tornare alla vita civile all'inizio del 2005.
«Sono felice di annunciare oggi il completamento coronato da successo dei negoziati sulla transizione ed il reintegro su base nazionale delle milizie e delle altre forze armate precedentemente fuori dal controllo dello stato», afferma Allawi in un comunicato.
«Come risultato di questo successo - prosegue il comunicato - la grande maggioranza di tali forza in Iraq, circa 100.000 individui armati, entreranno o nella vita civile o in uno dei servizi di sicurezza dello stato».
Tra i servizi in cui potranno confluire gli ex miliziani figurano «l'esercito, la polizia o i servizi di sicurezza del governo curdo».
Secondo il testo, l'accordo è stato raggiunto con nove organizzazioni, ma non con l'esercito del Mehdi, la milizia del capo sciita radicale Moqtada Sadr.
Sono nove le organizzazioni che hanno sottoscritto l'accordo annunciato oggi dal primo ministro iracheno Allawi. Si tratta di due formazioni curde: il Partito democratico del Kurdistan e l'Unione patriottica del Kurdistan; di tre movimenti sciiti: il Consiglio supremo della rivoluzione islamica in Iraq: Organizzazione Sadr, il Dawa, e gli Hezbollah d'Iraq; di una organizzazione sunnita: il Partito islamico d'Iraq; di tre movimenti laici: l'Accordo nazionale iracheno, il Consiglio nazionale iracheno, il Partito comunista iracheno.
In tutto si tratta di circa 100mila uomini armati, che verranno integrati nella vita civile o negli apparati della sicurezza iracheni. All'accordo non ha aderito, si ricorda, l'esercito del Mahdi del leader radicale sciita Moqtada Sadr.
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