WASHINGTON - Alla vigilia del sessantesimo anniversario del D-Day, lo sbarco alleato in Normandia che cambiò le sorti della II Guerra Mondiale, e in attesa dell'odierno arrivo a Parigi di George W. Bush dall'Italia, Jacques Chirac ha voluto pubblicamente commemorare la ricorrenza ringraziando gli americani per aver liberato nel 1944 la Francia occupata dai nazisti. In un'intervista rilasciata in inglese al network Usa «Nbc», il presidente francese si è espresso in termini accorati. «Voglio solo dire che, alla fin fine, l'unico messaggio vorrei restasse di questo colloquio è il seguente: I francesi dicono Grazie agli americani, e non dimenticheranno quello che essi hanno fatto sessant'anni fa. E ciò è molto, davvero molto importante nelle nostre menti e nei nostri cuori».
In precedenza, parlando invece nella propria lingua, Chirac si era dato da fare per smussare gli spigoli dei rapporti con Washington, inaspritisi dopo la ferma opposizione di Parigi all'intervento militare a guida Usa in Iraq. «Tra amici», aveva sottolineato il leader dell'Eliseo, «è normale dirsi le cose con chiarezza. D'ora in poi, condivideremo un obiettivo comune, ripristinare in Iraq sicurezza e stabilità».
Un segnale distensivo, quello di Chirac, esattamente come le parole concilianti di Bush che, in una lettera aperta pubblicata oggi in via esclusiva sul quotidiano locale «Ouest France», ha cercato di minimizzare le divergenze. Nella missiva, in francese, il presidente degli Stati Uniti scrive che i due Paesi stanno collaborando per portare al mondo la pace, e che chi «condivide i medesimi valori», come appunto essi, «è capace di unire le forze per conseguire quanto i pessimisti considerano invece impossibile».
Lascia il tuo commento
Condividi le tue opinioni su