ROMA - «Per me era il mio babbo. Con la morte di Manfredi se ne va un pezzo del mio cuore». A parlare è Andrea Balestri, oggi quasi 40enne, che nel 1972 interpretò la parte di Pinocchio nell'indimenticabile film-tv di Luigi Comencini. «Oggi non voglio ricordare Nino come attore, perché tutti sanno che era grandissimo - dice Balestri, che oggi fa l'operatore ecologico - ma come un babbo, il mio babbo. Perché mi ha voluto bene come e più di un padre. Non solo durante le riprese del film.
Per me si è spenta una stella».
Balestri ricorda quando «durante le riprese Nino mi stava accanto con affetto. Di ricordi ce ne sono tanti, sono tutti stampati nel mio cuore. Come il freddo che faceva il giorno in cui giravamo la scena del tonno: alla fine delle riprese fu lui ad asciugarmi con l'accappatoio, preoccupato perché non avessi freddo. Fu un gesto importante, come tanti altri che fece in quei giorni. Dopo la fine del film, ci siamo sentiti di tanto in tanto ma anche se non ci sentivamo io lo portavo sempre nel mio cuore e ricordavo i suoi consigli».
«L'ultima volta che ci siamo sentiti era il Natale del 2002 - conclude Balestri - mi disse 'discolaccio, come stai?'. Negli ultimi tempi sapevo che stava molto male ma preferivo non pensare al fatto che potesse morire. Se può sentirmi adesso vorrei dirgli 'grazie Nino, il tuo Pinocchio non ti dimenticherà mai'».
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