ROMA - «Dieci, cento, mille Nassiriya». Questo slogan è riecheggiato nel corteo degli antagonisti, una delle ali più dure del movimento, mentre sfilava dal quartiere Testaccio verso Piazza Venezia. Tra gli altri slogan anche: «Via, via, via da Nassiriya». Quest'ultimo coro è stato intonato proprio quando il corteo, formato da un migliaio di manifestanti, è arrivato in Piazza Venezia.
Gli slogan a favore della strage di Nassiriya sono continuati anche ai piedi dell'Altare della Patria, nel tratto iniziale di via dei Fori Imperiali. I manifestanti, rivolti ai carabinieri, hanno gridato: «A Nassiriya, andate a Nassiriya» e «Assassini, assassini. Buffoni, buffoni».
In piazza Venezia, intorno alle 13, c'è stato qualche momento di tensione quando alcuni manifestanti a volto coperto hanno scritto con una bomboletta spray nera su un muro laterale dell'Altare della Patria, proprio all'inizio di via dei Fori Imperiali «Assassini» con accanto la A di anarchia.
Il commento di Bernocchi
«Perché non vi siano altre 10, 100 1.000 Nassiriya, l'unico modo è il ritiro delle truppe, altrimenti la resistenza irachena avrà tutto il diritto di sparare sugli occupanti». Così il leader dei Cobas, Piero Bernocchi, commenta gli slogan che inneggiavano a «10, 100, 1.000 Nassiriya» da parte di un gruppo di antagonisti.
«La posizione dei Cobas - ha detto Bernocchi - è che non vi sia nessun'altra Nassiriya, nel senso che le truppe devono ritirarsi e non vi siano più morti, sopratutto tra gli iracheni. Se non sarà così - ha aggiunto - ce ne saranno altri di morti e non potremo pretendere dalla gente solidarietà nei confronti dei nostri morti, perché i morti iracheni sono 10 volte di più».
Il leader dei Cobas ha poi sottolineato che «non c'è alcuno striscione contro Nassiriya e se qualcuno ha gridato quello slogan, non sono stato io. Capisco però il senso, che vuole essere un sostegno, seppur discutibile, alla resistenza irachena. Credo - ha aggiunto - che sia un modo molto crudo di sbattere in faccia a quegli italiani che pensano che la nostra sia una missione di pace che noi invece siamo truppe occupanti. Tra l'altro - ha concluso - anche Bush ha detto che c'è una resistenza legittima».
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