
Se si dovesse identificare la Repubblica Ceca con una faccia, sarebbe quella di Pavel Nedved. «Il miglior giocatore d'Europa. E ora è ufficiale», hanno titolato alcuni giornali cechi dopo la consegna del Pallone d'oro 2003 al centrocampista della Juventus. Che poi in patria è stato votato miglior giocatore del decennio.
Ora va alla caccia di un successo europeo, dove, fra club e nazionale, finora è riuscito ad afferrare solo una Coppa della Coppe con la Lazio. Gli europei del '96, in Inghilterra, quelli che lo portarono in copertina, gli sfuggirono in finale, ai supplementari contro la Germania. Così come si è fermato a un passo dalla Champions League l'anno passato, quando la Juventus perse ai rigori contro il Milan: lui però se la vide da spettatore, per un ingenuo cartellino giallo beccato in semifinale, che gli costò la squalifica. Fin lì però era stato decisivo, infilando la rete decisiva nella semifinale contro il Real Madrid. Così come è stato fondamentale nel secondo scudetto consecutivo con la Juventus.
Nato il 30 agosto 1972 a Cheb, Nedved ha cominciato la sua carriera all'AC Dukla Praga, dove è rimasto un anno prima di passare ai rivali cittadini dello Sparta, a vent'anni. Tre stagioni, con altrettanti scudetti, culminati con il secondo posto agli Europei del '96. Lo stesso anno è passato alla Lazio, diventando l'idolo dell'Olimpico biancazzurro: lì ha vinto la Coppa Italia 1998, la Coppa delle Coppe (segnando il gol decisivo nella finale contro il Maiorca) e, nel 2000, lo scudetto e un'altra Coppa Italia. Con la Juventus, che lo ha acquistato per oltre 41 milioni di euro, si è preso altri due scudetti. Con la nazionale ha esordito nel giugno del 1994, vincendo 3-1 contro l'Irlanda, mentre all'Europeo 1996 ha segnato il suo primo gol: ne farà altri 16, in 77 presenze.
Fa impazzire tutti gli allenatori, compresi ovviamente quelli che se lo trovano da nemico: è rapido, potente e appena vede la porta può far male con entrambi i piedi. In Portogallo il girone si annuncia comunque tosto: «Francamente non sono troppo entusiasta di aver trovato nuovamente l'Olanda nel nostro girone, anche se è vero che contro di loro abbiamo già fatto due buone partite». Nelle qualificazioni infatti finì 1-1 in Olanda e 3-1 a Praga: bisognerà concedere il replay.
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