ROMA - E' stato il giorno degli adempimenti burocratici, ma soprattutto del dolore. Da una parte l'autopsia con i medici legali che hanno risposto a tutti i quesiti posti dai magistrati, dall'altra quella degli ultimi gesti d'amore dei familiari di Fabrizio Quattrocchi.
Alice, la fidanzata, ha voluto che nella bara insieme ai resti di Fabrizio e dei suoi jeans ci fosse anche una fede di oro bianco, simbolo tangibile del loro amore. Davide, il fratello, non si è sottratto allo strazio di vedere quel che rimane del cadavere, rimasto per giorni all'aperto, forse attaccato dagli animali e ormai scheletrificato.
Una scena agghiacciante, ha detto chi ha assistito all'autopsia, cominciata alle 16 e conclusasi alle 18:30, ed eseguita su quelli che sono stati definiti «15 chili di materiale osseo» del body guard genovese.
I primi ad arrivare all'istituto di Medicina Legale dell'Università La Sapienza sono stati i carabinieri del Reparto Investigazioni Scientifiche (Ris) poco prima delle 15.
A distanza di un'ora è arrivato il carro funebre con la bara avvolta nel tricolore, seguita dal pulmino con i parenti, assistiti dalle crocerossine del nucleo assistenza psicologica.
Davide, un amico di famiglia, Alice e suo padre, Mauro, sono rimasti per tutto il tempo degli esami, circa tre ore, all'interno dell' edificio, e solo al termine dell'autopsia, hanno lasciato Medicina Legale, per ripartire verso Genova. Sia all'entrata che all'uscita, i familiari di Fabrizio sono stati inavvicinabili ai numerosi giornalisti presenti.
Il direttore dell'istituto di medicina legale Paolo Arborello e il professor Giancarlo Umano Ronchi, alla presenza del perito della famiglia Quattrocchi, Renzo Celesti, hanno eseguito gli esami radiologici, fatto l'ispezione dei resti e del vestiario e compiuto esami di laboratori. Altri accertamenti saranno fatti dai carabinieri del Ris, compresa la ripetizione dell'esame del Dna, anche se non vi sono dubbi sull'identità della vittima.
Gli esami dovranno stabilire, anche se nota, la causa della morte e le ferite d'arma da fuoco (una alla testa e una al torace), la presenza di residui di polvere da sparo, le eventuali cause della decomposizione ed anche se sia infierito o meno sul corpo di Quattrocchi. Ai fini dell'indagine non è stato ancora possibile accertare come e dove sia stato tenuto il corpo di Quattrocchi.
I medici legali hanno mandato questa sera il nullaosta ai magistrati della Procura di Roma titolari dell'inchiesta Franco Ionta e Pietro Saviotti che a loro volta dovranno concedere un nullaosta perchè la bara sia sigillata e possa partire alla volta di Genova, dove si svolgeranno i funerali.
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