Ventinove anni, un forziere che si appesantisce di oltre 22 milioni di euro l'anno, l'aureola di più ricco, più bello, più coccolato al mondo, una moglie star (con tanto di adulteri sulle prime pagine dei tabloid), canzoni e film a lui ispirati, un posto in prima fila fra quelli che dettano il trend al pianeta: tutto questo e ancora di più è David Beckham, capitano della nazionale inglese. Ma al re, i tesori non bastano mai.
«Bend it like Beckham», «fallo girare come Beckham» gridano le compagne di squadra a Jess, la ragazzina indiana che nel film diventato in italiano «Sognando Beckham» si appresta a colpire il pallone emulando il suo idolo. I palloni che Beckham calcia dalla fascia destra girano ormai da anni e sempre in modo imprevedibile: punizioni, cross, assist o tiri in porta.
Nemmeno il «tradimento» ai danni del Manchester (squadra per la quale ha sempre tifato) e l'approdo nella galleria delle star del Real Madrid ne ha intaccato popolarità ed efficacia: in sette partite delle eliminatorie per Euro 2004 ha segnato cinque volte, prendendo per mano la squadra come vuole Eriksson. Così fece ai Mondiali del 2002, segnando il gol decisivo (su punizione contro la Grecia) e staccando personalmente il biglietto per il Giappone, ma facendosi poi scioccamente espellere nel match chiave contro l'Argentina.
Chi lo invidia - e sono tanti vista l'immensa adorazione che suscita (è un'icona per le ragazze ma anche per i gay) - sottolinea che il tanto decantato numero 7 inglese non ha vinto un bel nulla con la sua nazionale. Vista l'apparente automaticità del passaggio agli ottavi, Euro 2004 rappresenta per capitan Beckham un'occasione forse irripetibile.
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