NAPOLI - Centro, periferia, il primo, uomo nero, guardiano. Sono parole in codice utilizzate per definire il pareggio, la vittoria in trasferta, la vittoria della squadra di casa, l'arbitro e il guardalinee. Parole adoperate in conversazioni telefoniche intercettate dagli inquirenti che indagano sul nuovo scandalo scommesse. A spiegare ai pm Filippo Beatrice e Giuseppe Narducci il significato delle parole in gergo è stato Salvatore Ambrosino, giocatore del Grosseto coinvolto nell'inchiesta.
Un esempio. Il 16 aprile alle 12.41 Luigi Saracino, organizzatore di scommesse sportive, parla con Ambrosino (che aveva invitato alcuni giorni prima per «una riunione di lavoro», evidentemente finalizzata alla pianificazione di accordi illeciti, osservano i magistrati). Saracino allude all'«uomo nero» che è a posto con loro, mentre Ambrosino chiede se anche il «guardiano» è a posto con loro, ricevendo però risposta negativa. Ambrosino - sottolineano i pm - conferma l'ipotesi investigativa asserendo che l'uomo nero è l'arbitro e il guardiano è il guardalinee.
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