NEW YORK - Il segretario generale dell'Onu Kofi Annan ha espresso il proprio «ringraziamento» per l'impegno dell'Italia nell'Onu, e in particolare in Iraq, e si è augurato che la vicenda degli ostaggi italiani possa concludersi in modo positivo. Lo ha detto lo stesso Annan, al termine dell'incontro con il presidente del Consiglio Silvio Berlusconi.
Alle espressioni di Annan, Berlusconi ha risposto ringraziandolo a sua volta per l'apprezzamento del lavoro dei soldati italiani. «Condivido con lui una cosa, che appare di tutta evidenza: non si può costruire nessuna democrazia se non è garantito l'ordine pubblico e la sicurezza», ha detto il presidente del Consiglio.
«Con il primo ministro Berlusconi abbiamo avuto una buona discussione, una discussione approfondita sull'Iraq, sugli sviluppi sul terreno e sul futuro.
Abbiamo parlato anche della nuova risoluzione del Consiglio di Sicurezza e del bisogno che l'intera comunità internazionale metta in comune i suoi sforzi per cercare di aiutare a stabilizzare la situazione in Iraq», ha detto Annan al termine dell'incontro.
Annan ha riferito che nel colloquio con Berlusconi si è parlato anche di riforma dell'Onu e di multilateralismo.
Berlusconi «ha dato il suo appoggio pieno agli sforzi delle Nazioni Unite e al multilateralismo», ha detto Annan, che ha colto l'occasione per esprimere gratitudine per gli sforzi in Iraq e per «il sacrificio» fatto dall'Italia mandando 3.000 uomini sul terreno.
Il segretario generale dell'Onu ha espresso la sua «speranza» per gli ostaggi italiani: «Spero che siano rilasciati presto e possano presto ricongiungersi con i loro cari».
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