Una grande folla attendeva il 17 aprile il Re a Lecce e, narra il Monitore: l'aria echeggiava di acclamazioni e di grida di gioia , e Sua Maestà non era meno commossa da queste dimostrazioni Sua Maestà ha lasciato la sua carrozza per traversare a piedi la folla che le si stringeva d'intorno. Tutti manifestarono una piacevole sorpresa di vedere che un monarca, un guerriero di cui conoscevano le imprese militari e le virtù, univa ad esse una popolarità così commovente... La sera vi fu opera e il re vi intervenne. Poi Gioacchino Murat raggiunse Brindisi, visitò la città e trovò che il bagno penale, cioè il grande carcere, conteneva la bellezza di duemila forzati. Il Monitore non si allarma e dice che il monarca dà subito ordine che tali forzati saranno impiegati all'opera e agli altri lavori del porto, non meno che al disseccamento delle paludi vicine. Finalmente il viaggio riprende verso Bari.
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