Ma torniamo a Gustav Meyer- Graz, il filologo austriaco che sbarca - alle fine dell'Ottocento-nell'antica città di Brindisi, dove si spense Virgilio, il poeta della Roma immortale. Il filologo è ancora al porto dove dominano il rumore e il chiasso nel carico e nello scarico delle merci, le centinaia di visitatori che scendono a terra per visitare la città, gli indiani di colore scuro col turbante in testa che si mostrano qua e là nelle bettole del porto; e la folla che si aduna sulla spiaggia per guardare questo spettacolo a bocca aperta. E di più qualche banda musicale che in modo orribile suona: "Santa Lucia luntana", o qualche nuova canzone popolare, tanto per buscar qualche soldo dalle signore o dai signori inglesi appoggiati al parapetto della nave. Tutto questo mette un po' di vita e di movimento nella città, ordinariamente assai calma e tranquilla. E da ciò deriva che, passeggiando sulla banchina del porto interno, ed esaminando le insegne delle botteghe, ci par di essere in una città governata da un'amministrazione inglese. Tutte le etichette sono in due lingue; tutti, dal venditore di coralli e di fotografie sino al più meschino vinaio, annunziano le loro magnifiche specialità in inglese e in italiano.
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