S'innamorò della Puglia, Fernand Gregorovius, soprattutto per ragioni storiche: la nostra terra era stata cara a Federico II e il romantico tedesco, alla maniera del suo grande Goethe, se ne scese con cuore di pellegrino a ritrovare i monumenti e i luoghi e le popolazioni che furono nel cuore, ma anche nell'astio, dell'imperial nipote di Federico Barbarossa. Due volte scese in Puglia: nel 1874 e nell'anno successivo. Le sue impressioni furono raccolte nel bel libro "Nelle Puglie", stampato in Firenze nel 1882. Ed eccolo nel paesaggio della Puglia piana, eccolo nella campagna fra Foggia e Manfredonia dove si delineano anche i monti.
Nella steppa pugliese: fiori e formaggio La prima impressione che il Gregorovius annota nelle sue pagine è il paesaggio nel quale è immersa Manfredonia: verso Manfredonia il Tavoliere è quasi privo di alberi ed è ricco di erbe ed ha insieme qualcosa della steppa. Il finocchio selvatico dalle lunghe aste, coronate dai loro graziosi mazzolini di fiori color oro-giallo ha preso il posto degli alberi e degli arbusti. Qui l'asfodelo, il caglio e la mente sono come un mare flessuoso e ondeggiante di fiori. La verde steppa, per quanto l'occhio può abbracciare, è qua e là cosparsa di fattorie. Dall'alto di ciascuna di esse si eleva una piccola piramide, che si termina in un fumaruolo: sono i fornelli ove viene cotto e manipolato il formaggio pecorino. Siffatti camini possono chiamarsi le figure caratteristiche di questi pascoli senza fine, come nella campagna di Roma lo sono le torri medievali e i sepolcri antichi.
Andria, terra di mandorli e di braccianti dai visi abbronzati Fernand Gregorovius, seguendo le orme federiciane, se n'andò ad Andria la città fidelis di Federico II: tanto fedele che,nella sua Cattedrale, l'imperatore fece seppellire ben due sue mogli. Eccolo a contatto con la civiltà contadina di quel centro: la città di Andria giace su di una ubertosa pianura e tutta la campagna è uno sterminato giardino di mandorli. Qua e là s'avvicendano oliveti, vigne e anche piantagioni d'arance, ma il mandorlo predomina. Chi non conosca le condizioni agrarie della Puglia, sarebbe indotto a pensare che fra tanta abbondanza di una nutura paradisiaca gli uomini vivano sguazzando nella ricchezza. Invece non sarebbe piccola la sua meraviglia nel trovarvi solo pochi ricchi possidenti; e poi moltitudini innumerevoli di campagnoli e braccianti condannati da una vita di stenti e di miseria. La città, nelle ore del giorno deserta e morta, la sera rigurgitava di popolo; ma, beninteso, di una classe sola, contadini e lavorator de' campi, tutti dalle facce abbronzate i più ai tratti ben formati, con le loro giubbe paesane di fustagno color cilestre. La tranquilla impassibilità di quella moltitudine di uomini che stavano a gremire le piazze. E il paesaggio mi colpì in modo singolare.
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