Per dieci persone coinvolte nell'inchiesta, tra le quali i calciatori, si ipotizza che abbiano compiuto «atti fraudolenti tesi al raggiungimento di risultati diversi da quelli conseguenti il corretto e leale svolgimento di partite di calcio di serie A, B e C». In sostanza queste persone sono indagate perché avrebbero conseguito indebiti vantaggi economici attraverso le scommesse su partite di calcio.
L'inchiesta sulle scommesse nel calcio parte dall'attività del boss della camorra flegrea Giacomo Cavalcanti, soprannominato 'o poeta. Il pregiudicato, che è in stato di libertà, vive a Verona. Durante l'indagine sono stati fatte intercettazioni telefoniche ed altri accertamenti con mezzi tecnici a disposizione della Dia e dei carabinieri di Napoli. Cavalcanti è uno dei destinatari di avviso di garanzia in cui è ipotizzato, fra gli altri, il reato di associazione per delinquere di tipo camorristico.
Gli altri due, ai quali è stato notificato lo stesso provvedimento, sono Antonio D'Iddio, funzionario di banca e consigliere circoscrizionale del quartiere Bagnoli ed il pregiudicato Luigi Ferone.
Dei cinque giocatori coinvolti tre hanno giocato nelle file del Siena: l'attaccante Nicola Ventola, il centrocampista Roberto D'Aversa e il portiere Generoso Rossi il cui contratto è stato però rescisso il 6 aprile scorso. Salvatore Ambrosino è un centrocampista che è passato nel gennaio scorso dal Catanzaro (C/1) al Grosseto (C/2). Vincenzo Onorato ha giocato nella Juve Stabia: la squadra campana quest'anno e stata promossa dalla D alla C/2.
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