A Molfetta, dunque, dove i solerti viaggiatori annotarono: ...ci riposammo a Molfetta, città di aspetto molto considerevole sia per posizione che per i materiali con i quali è costruita ma il cui interno è più rozzo e sporco di quello di Bisceglie. Fummo seguiti ed attorniati, allo stesso modo che nelle altre città che avevamo attraversato dopo Napoli. Ci volevano veder mangiare, camminare e si mettevano ad osservare tutto quello che noi guardavamo. Domandammo il motivo di questa curiosità e ci fu risposto con franchezza che il passaggio di uno straniero era così raro in quel paese che diveniva oggetto di curiosità per i paesani che ne parlavano poi per parecchi giorni come di un avvenimento straordinario: peraltro è gente buona ed educata ed ha soprattutto il buon senso di riconoscere la bontà del paese che li ospita e di sentirsene contenti. Interrogammo parecchi di questi paesani che avevano senz'altro un aspetto magnifico e ben pasciuto ed essi convennero che le loro terre li provvedevano in abbondanza di tutto e tutto di buona qualità. In effetti olio, vino e frumento sono eccellenti. Però, è proprio il caso di dire: che tempi! I molfettesi sono felici e contenti e ben pasciuti e tutto è buono e di ottima qualità. Anche il vino. Prosit.
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