Il severo politico prussiano se ne va poi in quel di Lecce e le piace e l'ammira; ma dobbiamo anche registrare l'antipatia che, in molti di codesti viaggiatori, suscitava il nostro bellissimo, e raffinato, barocco. Ascoltiamolo in diretta: Lecce è la più bella e la più grande città del reame, e quantunque non abbia che quindicimila abitanti, potrebbe comodamente contenerne ottantamila. Le vie sono larghe e ben pavimentate; le chiese, come le case, sono costruite con una pietra bianca, che si trova sul posto. Questa pietra, uscendo dalla cava, è molle, e facilmente vi si fanno su delle decorazioni, come se fosse della cera; ma, col tempo, ed al contatto dell'aria, acquista la durezza del travertino. Sventuratamente a Lecce, in fatto di architettura, regna il gusto, il più detestabile: è il gotico spinto agli estremi, e tutti questi ornamenti minuti e moltiplicati all'infinito, sono insopportabili.
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