La mastoplastica additiva è un intervento che viene eseguito per aumentare il volume del seno, quando è poco sviluppato o, comunque, quando se ne vuole aumentare il suo volume.
Si utilizzano a tale scopo le cosiddette protesi di silicone che sono quelle più impiegate da oltre 30 anni, introdotte dietro la fascia ghiandolare, o in alcuni casi, anche dietro il muscolo pettorale. Esistono diversi tipi di protesi e sarà il chirurgo esperto a valutare di volta in volta quella più appropriata.
Non esiste un'età idonea per sottoporsi all'intervento chirurgico; in genere esso è condizionato dallo sviluppo del seno e dal malessere psicologico che si può creare nelle giovani pazienti, che non vedono il seno svilupparsi proporzionatamente alle altre parti corporee.
Le vie d'accesso sono multiple e vanno valutate di volta in volta con le pazienti. Comunque possono essere prese in considerazione essenzialmente tre vie: la sottomammaria, la periareolare e la trans-ascellare. La via che viene utilizzata più frequentemente è quella sottomammaria.
L'anestesia è - naturalmente - generale e la degenza è limitata ad 1-3 giorni. Viene lasciato un piccolo tubicino di drenaggio che si rimuove dopo 24-48 ore. La consistenza finale è molto simile a quella naturale.
Le complicanze sono rappresentate dall'infezione (rara), dall'ematoma, da una reazione fibrosa eccessiva pericapsulare, legata probabilmente a fattori soggettivi d'iperattività fibroblastica. Comunque questo è un inconveniente che con le attuali protesi si può verificare nello 0.5-1% dei casi. L'ematoma, o la protesi troppo grande in uno spazio ristretto sono cause frequenti di tale complicanza.
Un altro problema è legato alla rottura delle protesi che può verificarsi a distanza di tempo ad opera di enzimi proteolitici presenti nell'organismo.
Lo scoppio della protesi in aereo è solo un episodio divertente, irreale in quanto se fosse stato vero sarebbero dovuti scoppiare ad esempio, i bulbi oculari, o le arterie, etc.
La sostituzione delle protesi o l'eventuale cambio di localizzazione sono semplici interventi per porre rimedio a questa complicanza.
Domenico Dioguardi
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