Molti i monumenti a rischio in Puglia e Basilicata, 3.000 in tutt'Italia
Dal 2007 Protezione civile e ministero dei Beni culturali hanno messo a punto una lista con i Comuni a rischio sismico, che sono oltre 3mila, con loro i monumenti. E dello stesso anno è la direttiva della presidenza del consiglio che impone la verifica della vulnerabilità entro dicembre 2010. Insomma, almeno il 60% dei beni culturali, in Italia, 140-150mila edifici secondo stime di massima, è a rischio sismico. Eppure prevenire si può, ripetono gli esperti, e costa molto meno che ricostruire. «A Firenze si sta lavorando sugli Uffizi e alle Gallerie dell'Accademia, altri edifici sono invece stati già oggetto di verifiche in Veneto», spiega il direttore generale per i beni architettonici Roberto Cecchi. Il ritardo è evidente: «scontiamo il fatto che la prevenzione è vista come un impaccio senza riscontro immediato», dice.
A frenare c'è stato anche un problema di norme tecniche che ha creato confusione tra i professionisti. Ora però si può ripartire. Purché si trovi il coraggio di investire, prima che sugli interventi, per fare ricognizioni, suggerisce dalla direzione generale l'architetto Laura Moro, organizzatore scientifico del convegno di oggi: «una cosa che non ha ritorno immediato ma che è prioritaria e in fondo poco costosa ». L'importanza della pianificazione. Per mettere in sicurezza il patrimonio servono «almeno dieci anni», sostiene Moro, pianificare è importante, poi si dovrebbe passare alla pianificazione e alla realizzazione degli interventi. Per lo Stato, proprietario di circa 5mila edifici vincolati, una spesa sostenibile. Ma altrettanto dovrebbe essere fatto dai privati (55mila circa gli edifici vincolati), dalla Chiesa (circa 105mila edifici) e dagli enti locali (80-90mila, ma la stima è approssimativa). Intanto, il governo si muove.
Subito, allora, un commissario ad hoc per i beni culturali - sarà Luciano Marchetti, veterano del terremoto di Marche ed Umbria -, quindi, l'inventario dei danni e la richiesta al consiglio dei ministri di 50 milioni di euro per le prime emergenze. Ma anche una «lista di nozze» da presentare agli amici che già dai primi momenti hanno offerto solidarietà. Il ministro dei Beni culturali, Sandro Bondi, annuncia le prime decisioni. Berlusconi lo sostiene. Il ministro, dice il Premier, si è impegnato a presentare entro la prossima settimana un elenco con 38 beni artistici da restaurare, con indicazioni di spesa e di tempo. «Questo elenco io lo sottoporrò a tutti gli amici che si erano offerti nell’immediatezza».