I cinque vincoli paesaggistici del territorio salentino

Un territorio vasto ma al tempo stesso «largamente» vincolato. Sono 238 i chilometri quadrati che includono Lecce, le frazioni e le marine. E proprio il mare, la natura e la storia di cui è ricco il capoluogo rappresentano il giusto limite all’espandersi incontrollato di iniziative edilizie. 

La legge 326 del 2003 ha stabilito il condono escludendo tassativamente le zone sottoposte a tutela, che nel caso di Lecce rappresentano più dei due terzi del territorio. Il regime di vincolo, infatti, vale per 5 fattispecie. 
Il primo è di natura archeologica ed interessa soprattutto l’area dell’antica Rudiae con la necropoli messapica (circa 90 ettari). 
C’è poi il vincolo storico-artistico, che impedisce di intervenire su palazzi ed edifici del centro storico (in tutto 272 immobili). Altro vincolo è quello idrogeologico, che comprende alcune zone della città e buona parte della fascia costiera, per complessivi 2.740 ettari. 
Anche il vincolo paesaggistico difende dagli abusi un’ampia porzione del territorio, interessando oltre all’intera fascia costiera, anche le aree extraurbane del capoluogo estendendosi in alcuni punti fino al margine Nord Est del territorio costruito. 
Esistono infine i vincoli naturalistico -ambientali, previsti anche nel «Putt», il Piano urbanistico territoriale tematico per il paesaggio. In questo ambito ricade quella che è l’area di maggior pregio del capoluogo, ovvero il parco regionale del bosco e delle paludi di Rauccio. La riserva ha un’estensione di 625 ettari, comprendendo anche la zona umida di «Specchia di milogna», i bacini costieri dell’Idume e Fetida con i relativi canali, una vasta area agricola destinata a colture orticole e arboree nonché le ampie zone incolte destinate a pascolo tra le canalizzazioni Gelsi e Rauccio ed infine l’agglomerato edilizio di Torre Chianca e Torre Rinalda.
Privacy Policy Cookie Policy