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Matera, contratti di solidarietà alla CallMat: revocati i 252 licenziamenti
Ma nell’accordo ci sono anche incentivi per l’esodo
MATERA - Revoca della procedura di licenziamento per 252 lavoratori della Callmat. E contratto di solidarietà dal primo febbraio al 31 maggio 2025. È questo il risultato raggiunto nell’incontro di giovedì tra i rappresentanti aziendali di Callmat, le Segreterie nazionali e territoriali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni e le Rsu del sito produttivo di Matera. Un serrato confronto, poi la firma dell’ accordo che prevede la chiusura della procedura di licenziamento con unico criterio di uscita la volontarietà, con la sottoscrizione di un verbale di non opposizione al licenziamento e la previsione di un incentivo all’esodo, il cui importo sarà determinato con successiva intesa.
Contestualmente è stato firmato l’ accordo di solidarietà difensiva che terminerà il 31 maggio, con una percentuale massima media mensile del 40%. La solidarietà sarà programmata a giornata intera, garantendo equa rotazione su tutto il personale in forza, inoltre nel corso di quattro mesi previsti interventi formativi finalizzati al miglioramento del servizio offerto. L’azienda, riferiscono i sindacati, confermando la volontà di rilanciare il sito materano, dopo una dettagliata illustrazione alla rappresentanza sindacale unitaria ed alle strutture territoriali della Basilicata, proporrà un sistema di recupero, almeno parziale, della perdita salariale derivante dall’utilizzo dell’ammortizzatore sociale.
Inoltre la Callmat, anticiperà il trattamento di integrazione salariale per tutta la durata dell’accordo, riconoscendo gli importi previsti dalla norma, nel mese di competenza. Chiaramente la questione non si chiude qui perché difatti, pur considerando positiva la revoca dei licenziamenti, le Segreterie nazionali di Slc Cgil, Fistel Cisl, Uilcom Uil, Ugl Telecomunicazioni, continuano ad esprimere forti perplessità sul prosieguo della vertenza e su una sua risoluzione strutturale nel breve termine.
Gli impegni assunti dalle organizzazioni sindacali e dall’azienda Callmat nel corso dell’incontro dello scorso 8 gennaio a Roma, nella sede del Mimit- Ministero delle imprese e del made in Italy, si sono concretizzati con la sottoscrizione delle due intese. Nei prossimi giorni dovrà essere riconvocato il tavolo di crisi presso il Mimit, per comprendere gli impegni di Tim sulle garanzie dei volumi anche nei mesi successivi, ed i passi in avanti della Regione Basilicata rispetto a quanto stabilito nell’intesa ministeriale. “Gli accordi sottoscritti- affermano le organizzazioni sindacali- permettono di uscire dalla “scure” rappresentata dai licenziamenti e mettono nelle condizioni i lavoratori di ritrovare serenità lavorativa, dimostrando il loro valore in termini di professionalità e competenze”. Ma, rimarcano-“per dare soluzione strutturale alla vertenza, serve che ciascuno degli attori coinvolti faccia la propria parte,e come sindacato incalzeremo da subito il Ministero per convocare l’aggiornamento del tavolo di crisi”. Si attende intanto anche il Tavolo nazionale sul settore delle telecomunicazioni convocato per il 12 febbraio a Palazzo Piacentini, dal ministro delle Imprese e del Made in Italy Adolfo Urso, d’intesa con il ministro del Lavoro e delle Politiche Sociali Marina Calderone. Un incontro che ha la finalità di condividere obiettivi e modalità per una gestione strutturale della fase di transizione che il settore delle Tlc sta attualmente affrontando. Al tavolo cui sono stati invitati anche i rappresentanti delle associazioni di categoria e i sindacati.