il progetto

Matera, parte il confronto con i cittadini per la «Festa del Bene Comune»

Carmela Cosentino

Il gruppo «Tessere» oggi alle 19 al Villaggio del fanciullo per ascoltare la comunità materana. La prima “Festa del Bene comune” si è tenuta nel mese di maggio

MATERA - Un processo generativo di idee e progetti, ma anche una visione che guardi al futuro di questa terra, superando i particolarismi per lavorare in maniera partecipata alla costruzione di un progetto comune.

È il percorso tracciato da “Tessere”, un gruppo di persone che lo scorso anno ha lavorato all’organizzazione della prima “Festa del Bene comune” che si è tenuta a Matera nel mese di maggio. Un programma di tre giorni, tra talk, dibattiti e laboratori a cui hanno partecipato all’incirca 3mila persone che hanno voluto condividere una visione oggi strutturata in maniera più organica grazie alla definizione di un Manifesto “T-essere per essere Tessere” scritto a luglio in forma co-partecipata da circa 50 cittadini e cittadine e pensato non solo per identificare contorni, radici e sviluppi di chi ha fatto parte e farà parte dell’organizzazione della prossima Festa del Bene Comune in programma dal 23 al 25 maggio, ma anche per diventare il “navigatore” delle strade che si percorreranno.

Nove i punti chiave del Manifesto, dall’ibridazione, alla generatività, alla condivisione- dialogo, al cambiamento, all’orizzontalità, all’ascolto e alla cura, al senso di appartenenza, alla comunità fino al mezzo pieno, un cambio di prospettiva, per trasformare le criticità in opportunità di cambiamento. Un Manifesto che è una guida, che detta i punti chiave di un processo inclusivo, aperto a tutti coloro che vorranno dare un proprio contributo, a partire da oggi negli spazi del Villaggio del Fanciullo dove alle 19.30 si terrà il primo di una serie di incontri che porteranno alla definizione del programma della seconda edizione della Festa del bene comune.

«Sarà questa l’occasione - spiega Luca Colucci tra i promotori dell’iniziativa - per mettere sul tavolo le prime idee cercando anche di coinvolgere nella fase dell’organizzazione più persone possibili». Colucci, ricordando la prima Festa ha evidenziato come lo scorso anno sia stato costruito «un programma di tre giornate in cui abbiamo provato a raccontare, anche se solo in parte, tutto ciò che di bello e positivo si fa nel nostro territorio. Lo abbiamo fatto attraverso talk, presentazioni di libri, performance artistiche ma anche attraverso un momento che abbiamo chiamato “Gocce”, in cui tutte le persone di Tessere hanno aperto i propri spazi organizzando laboratori e workshop».

Sull’edizione targata 2025, come detto in programma a maggio, l’ide degli organizzatori non cambia: «In linea generale - aggiunge Colucci - l’idea è la stessa ma chiaramente il programma va ancora costruito. L’invito è aperto a tutti perché, il movimento, o per meglio dire la comunità di tessere è apolitica ma nel senso che supera le logiche “di partito” perché di fatto, lavorando su queste idee e parlando di bene comune, noi la politica la stiamo facendo».

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