Sanità negata
Matera, dall' AisM la protesta: «E ora ci viene negato anche il diritto di curarci al Miulli»
La nota del movimento d’opinione Aism Mathera (Associazione Infrastrutture e Sviluppo per Matera) «La Regione Basilicata non rinnova la convenzione con la Regione Puglia, si vogliono creare le condizioni per costringere tutti a recarsi a Potenza»
Dal movimento d’opinione Aism Mathera (Associazione Infrastrutture e Sviluppo per Matera), riceviamo e pubblichiamo una nota
«La Regione Basilicata non rinnova la convenzione con la Regione Puglia, tentativo estremo per indurre all’accorpamento della sanità regionale. In buona sostanza viene negata ai cittadini di curarsi a Matera perché la sanità regionale ha ridotto l’ospedale “Madonna delle Grazie” ad un poliambulatorio, e adesso, poiché a Matera si è costretti a migrare al Miulli di Acquaviva delle Fonti, viene negato anche questo gesto estremo al diritto alle cure, grazie al mancato rinnovo dell’accordo tra Puglia e Basilicata sullo scambio di pazienti.
È ormai palese che si vogliono creare le condizioni per costringere tutti a recarsi a Potenza per le cure sanitarie. L’ulteriore conferma che l’azione della cordata Bardi va proprio in questa direzione, viene proprio dalla recente nomina del dirigente della AsM, Pulvirenti a commissario del Crob di Rionero. Infatti il Crob non ha bisogno di commissari, ma di efficienza.
La cordata di Bardi sembra dissolta e smembrata dalla maxi inchiesta, ma nonostante tutto continua nella direzione del suo progetto per il raggiungimento di un unico obiettivo, unire la Sanità in un’unica Asl Regionale e neanche a dirlo, intorno all'ospedale di Potenza. È ovvio che tutto questo, non solo va contro le volontà dei cittadini, ma è anche una condizione irrealizzabile per via delle distanze e dell’assoluta inefficienza che questo ospedale vive alla pari degli altri, con la differenza che a Potenza si continua ad investire, mentre negli altri si continua a demolire.
Ma allora dove sono le vere ragioni dello scempio a cui stiamo assistendo? Sono proprio nella necessità di avere un unico carrozzone da gestire con gli stessi bottoni per poterlo manovrare al meglio e senza intoppi e quindi avere a disposizione lo strumento che la politica utilizza per lo scambio di voti in posti di lavoro.
Un’altra ed ulteriore conferma proviene proprio dalla mancata presentazione del piano strategico sanitario regionale, che a dicembre sarà sicuramente rimandato per il terzo biennio consecutivo. Scagionarsi dal presentare tale piano, comporta la conservazione dello stato di fatto in attesa del cambiamento nella direzione dell’unificazione delle Asl in un’unica Regionale, che di fatto evita l’adeguamento della Sanità al DM70, ovvero il declassamento dell’ospedale di Potenza a DEA di I livello, come lo è sempre stato, per mancanza di ospedalizzazioni e di bacino di utenza minimi richiesti. Se ciò avvenisse la Regione Basilicata potrebbe definitivamente porre fine alla realizzazione del macabro progetto di unificare la sanità in un’unica Asl.
Di fronte al palese e giustificato motivo dei cittadini di andare a curarsi a Potenza, il governo regionale ha pensato bene che si potesse raggiungere ugualmente il risultato portando al collasso la sanità di questa Regione e costringendo i cittadini ad accettare l’unificazione sotto una unica Asl regionale guidata dall’ospedale di Potenza».