Regionali, ecco il sondaggio della «Gazzetta»: Decaro al 61,9% trainato dalle civiche, Lobuono al 36,1% I DATI

Il sondaggio della Gazzetta Antonio Decaro batte Luigi Lobuono con il 64% dei consensi contro il 38,2%: è questo il risultato della rilevazione sulle regionali pugliesi realizzata per la Gazzetta del Mezzogiorno da Alessandra Ghisleri con Only Numbers (su un campione di 800 interviste realizzate dal 3 al 5 novembre). Gli altri competitor? Ada Donno di Puglia pacifista e popolare si ferma all’1,2%, Sabino Mangano (civico) allo 0,8%. Il vantaggio del centrosinistra in Puglia è un dato acclarato: il margine sul fronte conservatore - dove Fratelli d’Italia registra il primato assoluto tra le forze politiche nazionali - è però consolidato grazie ai consensi raccolti dalle liste del civismo progressista (che sfiora il 24% delle preferenze espresse dagli elettori, trainato dalla Lista Decaro presidente). Nel 2020 il civismo progressista (con tanti ex destri) nel complesso (con 14 liste, secondo la strategia dell’ex parlamentare prodiano Giovanni Procacci) aggregò il 27,97% dei voti, contribuendo in maniera altrettanto determinante alla conferma di Michele Emiliano. Il confronto tra i partiti Il confronto tra i partiti. Nel centrodestra Fdi raccoglie il 24% come valore centrale (la forchetta va dal 22,1% al 25,9%). Gli alleati sono molto distanti: la Lega ottiene il 4,3% (con un range 3,4%-5,2%), mentre Forza Italia è all’8,3% (con una possibile oscillazione dal 7,1% al 9,5%). La gamba centrista di Noi Moderati si posiziona al 2,9%. L’intero fronte conservatore raccoglie il 39,5%. Nel centrosinistra il Pd è primo partito della coalizione con il 22,8% (con un range dal 21% al 24,6%), seguito dalla lista Decaro presidente al 12,8%, e dai 5S al 12,4% (un risultato che se avesse un riscontro nelle urne, erigerebbe la Puglia a vero fortino contiano, con un incremento di consensi rispetto alla corsa solitaria del 2020). Le altre forze della coalizione: Avs al 4%, la civica dei consiglieri uscenti «Per» al 4,5, Avanti Popolari (socialisti più l’area dell’assessore uscente Gianni Stea) si ferma al 3,1%. La sfida tra i partiti nazionali Nella sfida tra partiti nazionali, i meloniani potrebbero quindi tornare prima forza politica pugliese: alle europee 2024 il Pd ottenne il 33,57% (per l’exploit di Decaro), mentre la Fiamma si fermò al 26,95% (alle regionali del 2020 ottenne il 12%, considerato che la «lista presidente» con Raffaele Fitto arrivò all’8%). L’effetto Decaro sui dem? Il partito della Schlein, secondo il sondaggio, raccoglierebbe ben 7 punti in più del 2020, mentre la lista civica del presidente supera il tetto del 12,8% (erodendo anche consensi che altrimenti sarebbero andati ai dem). Questa rilevazione evidenzia la difficoltà di molto partiti di superare lo sbarramento del 4% per accedere alla ripartizione dei seggi nel Consiglio regionale: la Lega è al 4,3%, Avs (nonostante la candidatura di Nichi Vendola) tocca il 4%, «Per» (con consiglieri regionali e assessori uscenti) arriva al 4,5%, la civica Avanti si ferma quasi un punto sotto la soglia. Questo sondaggio, inoltre, non tiene conto di un ulteriore elemento della legge elettorale pugliese: la percentuale del 4% si calcola sul voto ai presidenti, con un effetto distorsivo che potrebbe elevare di alcuni decimali la cifra necessaria per superare la soglia. Le liste che sostengono la Donno e Mangano si fermano rispettivamente all’1,3% e all’1%. Notorietà e fiducia Il rapporto tra i consensi dei candidati governatori e le coalizioni: nel centrodestra Lobuono raccoglie il 36,1%, ovvero il 3,4% in meno della somma dei voti delle forze della sua coalizione; nel centrosinistra Decaro ottiene il 61,9%, con un voto personale che supera quello della coalizione del 3,7% (con un effetto a cascata sul calcolo del 4% delle liste). La Donno ottiene l’1,2%, solo un decimale in meno della sua lista a sostegno, mentre Mangano perde due decimali. Notorietà e fiducia. Decaro spicca per la notorietà (il 97,3% ovvero quasi l’intero corpo elettorale), mentre Lobuono si ferma al 73,7%; Mangano è al 45,3%, la Donno al 32%. L’eurodeputato dem ha il 64% della fiducia di chi lo conosce, l’imprenditore azzurro il 47,1%, l’ex grillino il 30,9%, e l’esponente del Pci il 16,7%. La fiducia per i candidati sul totale degli elettori: Decaro è al 62,3%, Lobuono al 34,7%, Mangano al 14%, la Donno al 5,3%. Sorprende il dato della fiducia nei partiti per i leader: Decaro è apprezzato dal 27,4% degli elettori di Fdi, mentre solo il 13,5% di quelli di Fi ripone fiducia in lui (nella Lega la percentuale è al 21%). Stesso paradosso per Lobuono: è apprezzato dal 27,8% degli elettori di Avs, ma solo dal 9% di quelli del Pd (e dal 12,5% dei grillini). Mangano ha la fiducia dell’89,6% dei sostenitori 5S, mentre la Donno ottiene il 38,9% di fiducia tra gli elettori di Avs. «Chi vincerà le regionali?» Il sondaggio si chiude con una domanda sul sentiment degli elettori: «Chi vincerà le regionali?». Lobuono è considerato vittorioso dal 59,4% degli elettori meloniani e forzisti, mentre i leghisti ci credono meno (il 36,8%). A sinistra, invece, ogni partito supera ampiamente l’80% di orientamento per il successo dell’ex sindaco di Bari (addirittura il 95% degli elettori Pd). Tutte le rilevazioni hanno un possibile margine di errore: questa statistica però non mette in dubbio l’esito del confronto per l’elezione del governatore, ma fotografa una corsa al cardiopalma tra i partiti e le liste (Lega a destra, Avs, per la Puglia e Avanti Popolari tra i progressisti) per superare lo sbarramento. Alla fine ci saranno due coalizioni a spartirsi i 50 seggi, e il mancato raggiungimento del quoziente del 4% da parte di alcune forze politiche, potrebbe determinare l’assegnazione di altri quozienti alle forze politiche maggiori che avranno superato la soglia.

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