Venerdì 05 Settembre 2025 | 21:02

Le misure

Riscaldamento, Italia divisa in 6 zone: ecco cosa c'è da sapere per l'inverno 2022-2023

Riduzione della temperatura e della durata per i caloriferi: termosifoni accesi un grado e un'ora in meno al giorno, ad eccezione di ospedali, asili, piscine, saune e alcune attività industriali e artigianali in deroga ed edifici dotati di impianti da rinnovabili

08 Ottobre 2022

Graziana Capurso

Reporter:

Graziana Capurso

Termosifoni «tiepidi» e accesi per meno tempo: firmato il decreto

BARI - Quindici giorni in meno, riduzione di un grado della temperatura e di un’ora al giorno per il riscaldamento quest’inverno. Ad eccezione però per ospedali, asili, piscine, saune e alcune attività industriali e artigianali a cui i Comuni «abbiano già concesso deroghe ai limiti di temperatura, oltre che agli edifici dotati di impianti alimentati in prevalenza a energie rinnovabili», ha fatto sapere il ministero della Transizione ecologica (Mite) nel comunicare che giovedì il ministro Roberto Cingolani ha firmato il Decreto che definisce «i nuovi limiti temporali di esercizio degli impianti termici di climatizzazione alimentati a gas naturale». Queste tre misure, secondo la stima dell’Enea, farebbero risparmiare 2,7 miliardi di metri cubi di gas.

Le regole sul riscaldamento per il 2022

Quali sono le novità introdotte dal Decreto su riscaldamento firmato da Cingolani? Qui cerchiamo di rispondere ai vostri dubbi.
Innanzitutto bisogna specificare che il periodo di funzionamento del riscaldamento per la stagione invernale 2022/2023 si è accorciato di 15 giorni: posticipato di 8 e anticipato di 7. Inoltre, il periodo di accensione degli impianti di riscaldamento è stato ridotto: un'ora in meno al giorno.

Solo in presenza di situazioni climatiche estreme o particolarmente avverse, saranno le singole autorità comunali a provvedere, con valida motivazione, all'autorizzazione dell'accensione degli impianti termici alimentati a gas fuori dall'orario prestabilito.
Viene inoltre abbassato anche il limite della temperatura da mantenere all'interno degli edifici, di un grado centigrado in meno: da 19 con più o meno 2 gradi di tolleranza.

La mappa

Sin dal 1993 il territorio italiano è diviso in sei zone climatiche in funzione dei «gradi-giorno» (più alto è il valore dei «gradi-giorno», più il clima è rigido). Ora la data di accensione degli impianti è divisa per zone climatiche, che andranno ridefinite in questo modo:

1) Zona A: ore 5 giornaliere dal 8 dicembre al 7 marzo;

2) Zona B (che interessa il Salento e l’area costiera del Tarantino e del tratto lucano): ore 7 giornaliere dal 8 dicembre al 23 marzo;

3) Zona C: ore 9 giornaliere dal 22 novembre al 23 marzo;

4) Zona D (nella quale ricadono quasi tutta la Puglia, Gargano incluso, e la Basilicata): ore 11 giornaliere dal 8 novembre al 7 aprile;

5) Zona E (il tratto appenninico in senso stretto, che risale la Pensiola a partire da Potenza): ore 13 giornaliere dal 22 ottobre al 7 aprile;

6) Zona F: nessuna limitazione.

Comuni in ansia

Il caro-bollette, che sta colpendo famiglie e imprese, mobilita i Comuni, con i sindaci pronti a chiedere al prossimo Governo fino a un miliardo di euro per non mandare in default i bilanci amministrativi. Intanto, il numero uno di Eni, Claudio Descalzi, rassicura sulle scorte: il gas è sufficiente, salvo ci fossero incidenti tecnici, come ad esempio un guasto o una rottura a un impianto, che riguardano i paesi fornitori o un freddo particolarmente rigido.

Per ora, c’è il Piano di riduzione dei consumi di gas naturale previsto dal Mite con questo decreto che posticipa di 8 giorni la data di accensione dei termosifoni e anticipa di 7 giorni lo spegnimento. Date che variano a seconda delle sei zone climatiche individuate in Italia. Per cui a Milano anziché il 15 ottobre il riscaldamento partirà il 22 e sarà spento il 7 aprile anziché il 15; a Roma, invece, il riscaldamento previsto dal primo novembre fino al 15 aprile sarà dall’8 novembre al 7 aprile. La temperatura nelle abitazioni, che è fissata a 20 gradi per convenzione, dovrà scendere a 19.

L’Enea (l’Agenzia nazionale per le nuove tecnologie, l’energia e lo sviluppo economico sostenibile), che ha fornito al ministero le valutazioni per il risparmio energetico, pubblicherà un vademecum con le indicazioni essenziali per impostare correttamente la temperatura di riscaldamento che gli amministratori di condominio potranno rendere disponibile ai condomini. In presenza di «situazioni climatiche particolarmente severe», avverte il Mite, i Comuni possono autorizzare l’accensione degli impianti termici alimentati a gas».

Esenzioni straordinarie rispetto al Decreto

Ci sono ovviamente, come sempre accade, delle logiche eccezioni alla regola. Per esempio, all'interno delle indicazioni per l'inverno 2022 è specificato come, dalla riduzione delle ore di riscaldamento, siano esclusi gli edifici adibiti a luoghi di cura, le scuole materne e gli asili nido, le piscine, le saune e simili e tutte quelle strutture in cui vengono svolte attività industriali e artigianali e per le quali le autorità comunali che se ne occupano hanno già concesso delle deroghe riguardo i limiti di temperatura dell'aria. Inoltre, sono esentati dalle predisposizioni del decreto anche gli edifici dotati di impianti alimentati, in buona percentuale, a energie rinnovabili.

Infine, saranno esclusi alcuni territori specifici del Paese, in ragione del clima freddo: si tratta della zona climatica F e riguarda i comuni di Belluno, Trento e Cuneo, ossia le città che si trovano sull'arco alpino.

© RIPRODUZIONE RISERVATA

Marchio e contenuto di questo sito sono di interesse storico ai sensi del D. Lgs 42/2004 (decreto Soprintendenza archivistica e Bibliografica Puglia 18 settembre 2020)

Editrice del Mezzogiorno srl - Partita IVA n. 08600270725 (Privacy Policy - Cookie Policy - - Dichiarazione di accessibilità)