E' mistero
Nel cimitero di Ugento ossa umane senza nome
Le indagini interne non hanno portato a nulla. Il commissario lancia un appello: «Chi sa qualcosa si faccia avanti»
di Pierangelo Tempesta
UGENTO - Ossa senza nome nel loculo di una cappella. È mistero nel cimitero di Ugento: da qualche giorno ci si interroga sull’appartenenza dei resti rinvenuti in una tomba anonima della cappella intitolata a Maria Santissima Addolorata. La confraternita ha lanciato un appello: «Chi sa qualcosa si faccia avanti, per dare una degna sepoltura a quei resti».
Il rinvenimento è avvenuto lunedì, durante i lavori di bonifica e di sistemazione dei loculi vuoti delle cappelle appartenenti alla confraternita «Maria Santissima Addolorata e Sant’Antonio». Gli operai si sono accorti che nel loculo 607, situato dietro ad una colonna, sulla seconda fila, c’erano alcune ossa umane. La tomba era aperta. Priva, quindi, sia della lapide, sia dei blocchi di tufo che solitamente si posizionano per chiudere le sepolture che contengono resti umani.
Gli operai hanno immediatamente allertato il commissario straordinario della confraternita, Vincenzo Marra, che, senza pensarci due volte, ha disposto l’immediata chiusura del loculo e ha fatto affiggere un avviso nella stessa cappella, nella chiesa di Sant’Antonio e sull’Albo del Comune.
«Ho eseguito delle indagini - sono le parole del commissario - circa l’appartenenza dei resti, chiedendo informazioni al custode del cimitero, al precedente commissario, nonché a diversi confratelli del pio sodalizio, con risposte negative da parte di tutti». Da qui la decisione, assunta «per la pietà verso i defunti»: i resti saranno deposti nell’ossario comune solo se entro un mese qualcuno non si farà avanti per darne degna sepoltura.
Ciò che è accaduto è abbastanza inusuale. Può capitare di trovare resti in vecchie tombe anonime ma perfettamente chiuse. In questo caso la confraternita si è trovata di fronte a una sepoltura aperta da diverso tempo, seppur seminascosta da una delle colonne della cappella. Si presume, dunque, che le ossa siano state lasciate lì in tempi relativamente recenti.