L'appuntamento
«Valore al Buon Lavoro»: a Lecce istituzioni, sindacati e imprese unite contro il dumping contrattuale
Oggi 4 dicembre alle 16 nel Salone degli Specchi della Prefettura il Partenariato Economico Sociale presenta una strategia comune per tutelare legalità, equità e rappresentanza nel mercato del lavoro
Contrastare il dumping contrattuale, tutelare la qualità dell’occupazione e garantire ai lavoratori dignità e diritti: sono gli obiettivi al centro dell’iniziativa “Valore al Buon Lavoro. Contrastare il dumping contrattuale valorizzando la legalità, l’equità nel lavoro e la rappresentanza”, in programma oggi, giovedì 4 dicembre 2025 alle ore 16, nel Salone degli Specchi della Prefettura di Lecce.
L’evento nasce da un impegno corale del Partenariato Economico Sociale (PES) della provincia di Lecce, promosso in collaborazione con Prefettura e Provincia di Lecce. A sostenerlo è una rete ampia e trasversale composta da Cgil, Cisl, Uil, associazioni datoriali e organizzazioni di settore tra cui Confcommercio, Confesercenti, Confindustria, Coldiretti, Cia Puglia, Confagricoltura, Confartigianato, Cna, Casartigiani, Confapi, Confcooperative, Legacoop Puglia, oltre alle realtà artigiane e cooperative del territorio. Una coalizione che, proprio nella sua estensione, sottolinea l’urgenza di un intervento condiviso su un tema che incide profondamente sul tessuto economico e sociale salentino.
Cos’è il dumping contrattuale e perché è un problema
Il fenomeno, al centro del dibattito, riguarda l’utilizzo di contratti collettivi non rappresentativi — i cosiddetti contratti pirata — che prevedono condizioni economiche e normative peggiorative rispetto ai principali CCNL firmati dalle organizzazioni maggiormente rappresentative.
Una pratica che, spiegano gli organizzatori, produce effetti devastanti:
per i lavoratori: salari più bassi, con differenze che possono raggiungere 8.000–12.000 euro lordi annui, tutele ridotte, ferie e permessi limitati, minori coperture in caso di malattia o infortunio, welfare contrattuale quasi azzerato;
per le imprese: concorrenza sleale sul costo del lavoro, penalizzazioni per chi rispetta i contratti qualificati, rischio di contenziosi e condanne al riconoscimento delle condizioni più favorevoli.
Il dumping, avvertono le sigle del PES, mina anche la sicurezza nei luoghi di lavoro, la sostenibilità del sistema previdenziale e la competitività sana del mercato.
Il programma dell’evento
L’incontro del 4 dicembre si aprirà con l’intervento tecnico di Francesco Alifano, ricercatore ADAPT e assegnista di ricerca in diritto del lavoro presso l’Università di Modena e Reggio Emilia, chiamato a offrire una cornice giuridica ed economica al fenomeno.
Seguirà una Tavola Rotonda istituzionale con:
Natalino Manno, Prefetto di Lecce;
Fabio Tarantino, Presidente facente funzioni della Provincia di Lecce;
Salvatore Rizzello, Prorettore vicario dell’Università del Salento.
A moderare il dibattito sarà Rosario Tornesello, direttore del Nuovo Quotidiano di Puglia.
L’iniziativa non si limita all’informazione ma propone un vero e proprio vademecum condiviso da PES, Prefettura e istituzioni territoriali.
Ai lavoratori si chiede maggiore consapevolezza: verificare il contratto applicato in azienda, rivolgersi a Cgil, Cisl e Uil in caso di dubbi e, se necessario, ricorrere al Giudice del Lavoro, che può far valere i minimi retributivi del CCNL rappresentativo.
Agli imprenditori, invece, viene rivolto un invito alla responsabilità: consultare le associazioni di categoria più rappresentative e applicare contratti adeguati, per favorire un mercato fondato su correttezza, concorrenza virtuosa e rispetto delle regole.
“Valore al Buon Lavoro” si propone dunque come un momento cruciale per mettere al centro la legalità, la dignità dei lavoratori e la qualità dell’occupazione, con l’ambizione di avviare un percorso stabile e coordinato contro una pratica che indebolisce il sistema economico e sociale del territorio.
Un appuntamento che mira a fare chiarezza, responsabilizzare imprese e cittadini e riaffermare, nel Salento, un principio essenziale: sul lavoro non si può competere al ribasso.