Il caso
Racket ed estorsioni, a Lecce prosciolta Stella, moglie del presunto boss Totò Rizzo
Estraneo all’inchiesta. Avrebbe costretto un imprenditore a versare somme di denaro, per il mancato pagamento di forniture di marmi
Arriva il proscioglimento per Maria Assunta Stella, all’epoca dei fatti, moglie del presunto boss Totò Rizzo (estraneo a questa inchiesta), e per i complici della donna, per l’estorsione ad un imprenditore. Parliamo dell’inchiesta della Dda che portò, nel 2022, a ben 15 arresti per mafia, armi e droga. Al termine del processo di primo grado con rito ordinario, sono arrivate 3 condanne per oltre 30 anni di carcere e 5 proscioglimenti.
I giudici della prima sezione collegiale (presidente Fabrizio Malagnino) hanno disposto il non doversi procedere per difetto di querela, dopo la riqualificazione del reato di estorsione con metodo mafioso in esercizio arbitrario delle proprie ragioni, per Maria Assunta Stella, originaria di Martano (chiesti 10 anni e 6 mesi di reclusione). Non solo, anche per Francesco Zimari, di Martano (12 anni) e Mauro Palumbo, di Andria (4 anni). Rispondevano di estorsione aggravata dal metodo mafioso. Prosciolti per lo stesso motivo, Vincenzo Mazza (10 anni e 6 mesi) e Gianpiero Pichierri (4 anni). I due imputati, entrambi di Manduria, erano accusati di un altro episodio di presunta estorsione, con la stessa aggravante.
Invece, condanna a 10 anni di reclusione per Giuseppe Donato Donno di Zollino e Marco Carlomagno, di Carpignano Salentino (chiesti 15 anni) ed a 10 anni e 6 mesi per Marco Salzano, di Zollino (15 anni e 6 mesi). Rispondevano di associazione per delinquere armata finalizzata al traffico di sostanze stupefacenti e sono stati assolti per episodi di spaccio. Inoltre, sono cadute alcune aggravanti. I legali potranno fare ricorso in Appello.
Le indagini sono state avviate nel 2019 dai carabinieri di Maglie e poi coordinate dalla Dda, dopo il tentato omicidio a Soleto, del pregiudicato Alberto Specchia. Alla base del gesto, i contrasti nel controllo delle attività di noleggio sulle spiagge e la gestione dello spaccio di droga, intorno a Martano.
I fatti di cui rispondeva Maria Assunta Stella, assieme ad altri tre, si sarebbero verificati nel giugno del 2020 a Melendugno. Secondo l’accusa, la Stella in concorso con Zimari e Salvatore Beneloucif (giudicato con l’abbreviato) e Palumbo, avrebbe costretto un imprenditore a versare somme di denaro, per il mancato pagamento di forniture di marmi. E gonfiando l’ammontare delle somme, lo costringevano a versare 8.000 euro a fronte di un debito di 120mila euro. Stella, Zimari e Palumbo, come detto, sono stati prosciolti.
Il collegio difensivo è composto, tra gli altri, dagli avvocati Giuseppe Presicce, Aldo Balducci, Umberto Leo, Oronzo Maggiulli, Francesco Zacheo, Dario Paiano.