E' ormai appeso a un filo Andrea, il bimbo di 7 anni soccorso ieri privo di sensi nella piscina di un acqua park e Gallipoli. Le sue condizioni, da subito valutate come gravissime, oggi sono ulteriormente peggiorate: è ricoverato in Rianimazione al Sacro Cuore, dove è tenuto in vita dalle macchine. Potrebbe a breve essere dichiarata la morte cerebrale.
Il piccolo era in vacanza con la famiglia che è originaria della provincia di Lecce e risiede a La Spezia, in Liguria. La giornata al parco acquatico ieri 20 luglio si è trasformata in tragedia con modalità che ancora non sono chiare e sulle quali la procura di Lecce ha aperto una indagine che è al momento senza indagati. Il piccolo è finito nella piscina più grande del parco acquatico, nel punto in cui l’acqua è più alta, e ad accorgersi di lui, quando ormai era privo di sensi, è stato il padre che ha dato l’allarme.
E’ stato quindi soccorso e portato a terra dai bagnini e il personale del 118 ha tentato a lungo di rianimarlo. Sono riusciti a ripristinare il battito ma evidentemente il bambino era stato troppo a lungo senza respirare.
Difficile al momento capire che cosa sia successo, anche perché la struttura è priva di telecamere di videosorveglianza. La polizia sta cercando di ricostruire i minuti prima dell’accaduto raccogliendo le testimonianze delle altre persone che erano in piscina ma che al momento non hanno portato ad una ricostruzione univoca. Si sa che il bambino non indossava i braccioli e che non sapeva ancora nuotare bene. Qualcuno lo avrebbe visto giocare con altri bambini. Non si sa come mai sia finito nella piscina più grande e più profonda. Secondo alcune testimonianze, nessuno si sarebbe accorto che era in difficoltà in acqua, e non avrebbe nemmeno chiesto aiuto.
E' possibile che il piccolo sia sfuggito al controllo dei genitori e si sia allontanato finendo involontariamente nell’acqua profonda. Altra possibilità è che si sia sentito male mentre era già in acqua che non sia riuscito a chiedere aiuto o che stava facendo un gioco di resistenza in apnea magari trattenendosi sott'acqua per un tempo più lungo delle sue possibilità. Ma sono tutte ipotesi al momento senza riscontri.