Un 60enne di Surbo ha patteggiato la pena, con l’accusa di aver colpito un infermiere con uno schiaffo al volto, nei corridoi del pronto soccorso dell’ospedale Vito Fazzi di Lecce, poiché la moglie stava, a suo dire, in attesa da troppo tempo per una visita. Il giudice monocratico Maddalena Torelli ha accolto l’istanza di patteggiamento a 5 mesi e 10 giorni di reclusione e ha disposto il pagamento delle spese processuali in favore delle parti civili: l’infermiere (con l’avvocato Ivan Feola), la Asl e l’Ordine delle professioni infermieristiche (difese rispettivamente dagli avvocati Alfredo Cacciapaglia e Mario Stefanizzi). L’Ordine, in particolare, depositando la costituzione di parte civile, ha voluto lanciare un segnale per l’allarme sociale che si è creato a causa delle numerose aggressioni ai sanitari.
L’imputato era difeso dall’avvocato Diego De Cillis.
Il 60enne venne raggiunto da un decreto di citazione diretta a giudizio con l’accusa di lesioni personali aggravate. L’episodio «incriminato» risale al 3 giugno del 2023, intorno alle 21.30. Quel giorno l’infermiere, dopo essere uscito da una stanza per recarsi da un paziente per eseguire un prelievo del sangue, veniva avvicinato dal 60enne di Surbo che prima lo offendeva verbalmente e poi lo colpiva con un ceffone in pieno volto. L’infermiere rimediò un trauma cranico facciale con prognosi di 4 giorni e conseguente inabilità assoluta dal lavoro per 7 giorni. Il 60enne chiese scusa per quanto accaduto. E ha poi patteggiato la pena, chiudendo i conti con la giustizia.