Il caso
Alliste, 36enne trovato morto in casa. Ai funerali il parroco punta l'indice contro gli «spacciatori ai finti domiciliari»
Ha suscitato non poco clamore, e sta facendo riflettere tanto, un messaggio del parroco don Dario Donateo, diffuso all'indomani della morte del giovane
ALLISTE - Un giovane viene trovato morto in casa e il parroco punta l'indice contro gli "spacciatori ai finti domiciliari".
Ha suscitato non poco clamore, e sta facendo riflettere tanto, un messaggio del parroco don Dario Donateo, diffuso all'indomani della morte di un 36enne.
Il decesso è avvenuto sabato sera, in casa. Sul posto si erano recati anche i carabinieri e i sanitari del 118. Oggi si sono svolti i funerali, con la sepoltura del ragazzo, ma il sacerdote ha voluto scuotere le coscienze della collettività.
"È morto mio fratello... è morto vostro figlio. Si è spenta l'ennesima vittima di un'omertà raccapricciante - ha scritto il parroco - di spacciatori confinati in finti domiciliari, di gente per bene che non vuole averci nulla a che fare, di genitori - ha aggiunto - che gridano aiuto, in un sordo quieto vivere che di cristiano non ha proprio nulla".
Al suo messaggio, don Donateo ha voluto affiancare l'immagine del manifesto funebre del giovane scomparso. "Perdonami Luca - ha concluso il religioso - perdonaci fratello mio. Il Risorto ti spalanchi le braccia". Immediati e innumerevoli i commenti, con tanti che chiedono un confronto più aperto su queste problematiche, invocando la comunità a sollevarsi per dare uno schiaffo all'indifferenza.