Il caso

Lecce, Authority sanziona Telerama: «Violata par condicio a favore di Poli Bortone». L'emittente: valutiamo il ricorso

Per la trasmissione a sei giorni dal voto di ballottaggio in cui la candidata del centrodestra era l’unica protagonista di un confronto con i giornalisti

LECCE - «Telerama ha violato le disposizioni in materia di par condicio durante la campagna elettorale», per l'elezione del sindaco di Lecce, a favore di Adriana Poli Bortone. Lo ha stabilito l'Autorità Garante delle Comunicazioni, su ricorso di Lecce Città Pubblica presentato dall’avv. Francesco Calabro. È Giuseppe Fornari, presidente di Lecce Città Pubblica, a darne notizia in una nota: «In una campagna elettorale decisa da poche centinaia di voti ogni episodio assume a posteriori un peso rilevante. Il fatto che Telerama abbia agito in violazione della par condicio a pochi giorni dal voto di ballottaggio può aver fatto la differenza nella determinazione del risultato. E ciò conferisce all’accaduto una gravità inaudita».

«In particolare, il provvedimento ha sanzionato l’emittente per la trasmissione – a sei giorni dal voto di ballottaggio – di uno “Speciale” dal titolo “Elezioni Amministrative 2024: Spazio politico Autogestito a pagamento”, nel quale la candidata del centrodestra era l’unica protagonista di un confronto con i giornalisti della stampa locale, registrato due giorni prima.
Come se non bastasse un’ora e mezza di “Speciale” dedicato ai programmi, alle considerazioni e agli attacchi all’amministrazione uscente da parte della candidata sindaca del centrodestra, la trasmissione era perfino interrotta da ulteriori “messaggi autogestiti a pagamento” della stessa candidata».

«Uno spot elettorale all’ennesima potenza, insomma. Trasmesso a pochi giorni dal voto, “in violazione della normativa vigente in materia di parità di accesso ai mezzi di informazione durante le campagne elettorali e referendarie per la comunicazione politica”, scrive l’Agcom. È il riconoscimento della scorrettezza della condotta dell’emittente di proprietà di un diretto avversario politico del centrosinistra che come sosteniamo da anni ha assunto il profilo di una televisione politicamente schierata con evidenti ricadute su equilibrio e qualità nell’informazione locale.
Alla quale oggi l’AgCom impone di rimediare trasmettendo nei prossimi giorni essa stessa notizia dell’avvenuta violazione».

«È il caso di ricordare che le frequenze radiotelevisive, che lo Stato concede ai privati per la trasmissione di contenuti commerciali, informativi e di servizio, sono pubbliche. E che il mezzo televisivo, con la sua potenza, non può mai diventare strumento improprio per il perseguimento di obiettivi politici di parte. A maggior ragione nel corso delle campagne elettorali, i momenti nei quali è in gioco l’espressione democratica del consenso dei cittadini. La prepotenza e l’arroganza nel disporre di questi spazi come una proprietà privata equivale a quella di chi pensa di potersi appropriare di ciò che è pubblico senza dover rendere conto a nessuno. Per questo Lecce città pubblica, riservandosi ogni ulteriore iniziativa, continuerà ad essere attenta e a denunciare abusi e violazioni, a garanzia dei diritti dei cittadini leccesi».

SALVEMINI: CONFERMATA LA LORO ARROGANZA

«Da anni - ha scritto su Facebook Carlo Salvemini, candidato sindaco del centrosinistra sconfitto dalla Poli Bortone - sostengo  l'uso spudoratamente politico dell'informazione di Telerama. Divenuto quotidiano strumento di propaganda del suo editore, a uso e vantaggio del suo schieramento. Una violazione sistematica delle regole della corretta informazione che viene tollerata per indifferenza, distrazione, assuefazione, inconsapevolezza, convenienza. Quanto accaduto durante l'ultima campagna elettorale è stata l'espressione massima di questa arroganza. Culminata nell'eclatante episodio censurato. Tipica di chi si sente potente e padrone. Oggi l'Autorità Garante per le comunicazioni ci ricorda che l'informazione televisiva è un servizio pubblico, non di parte. Anche a Lecce, nel Salento. Meglio tardi che mai».

LA REPLICA DI TELERAMA: VALUTIAMO RICORSO AL TAR

«Il provvedimento sanzionatorio - è detto in una nota dell'emittente - si fonda su una interpretazione opinabile delle norme in materia di par condicio e delle disposizioni del codice di autoregolamentazione, circostanza questa che consente di inquadrare la fattispecie in esame tra una delle declinazioni interpretative legittime, è di tutta evidenza che nel caso di specie difetta l’elemento soggettivo della colpa e/o del dolo, avendo la società agito in totale buona fede nella convinzione di uniformarsi al dettato normativo contenuto nella Legge 28/2000. La decisione dell'Agcom, ad ogni modo, non ha ancora assunto il carattere della definitività, essendo possibile esperire ricorso al TAR Lazio: opportunità che l'azienda sta valutando di intraprendere».

«Ad ogni buon conto - conclude la nota -, appare il caso di ricordare che, dopo la messa in onda dello spazio autogestito a pagamento della candidata a sindaco Adriana Poli Bortone, l'emittente ha ricevuto formale richiesta da parte del mandatario elettorale del candidato sindaco Carlo Salvemini di un preventivo dettagliato per l’acquisto di uno spazio autogestito a pagamento della durata di un’ora e mezzo in prima serata, ricevendo puntuale ed esaustiva risposta su tempi e tariffe, alla quale il candidato ha deciso di non aderire».

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