GALLIPOLI - Finiscono sotto processo in 51 al termine dell’udienza preliminare su un presunto centro di potere economico-imprenditoriale a Gallipoli. Nell’inchiesta si faceva riferimento ad un’associazione a delinquere con la compiacenza di colletti bianchi, pubblici funzionari, ex amministratori. Non solo, appartenenti alle forze dell’ordine avrebbero rivelato informazioni coperte da segreto d’ufficio, in cambio di regalie: pesce spada, gamberi, biglietti gratis per eventi.
E ieri, il gup Angelo Zizzari, accogliendo l’istanza del pm Alessandro Prontera, ha rinviato a giudizio tutti gli imputati, tra cui: l’imprenditore Cesario Faiulo, residente a Casarano; Emanuele Piccinno, di Gallipoli, ex assessore al turismo; Angelo Vincenzo Salvatore Fasiello, di Vernole, ex funzionario regionale. E poi i carabinieri Corrado Salvatore, di Calimera, e Vincenzo Zuccheroso, residente a Parabita. E ancora, l’architetto Cosimo Giuncato, ex consigliere comunale a Gallipoli e gli imprenditori Ivan Giaccari, di Porto Cesareo, Vito Antonio Greco, di Torre Santa Susanna e Giovanni Bianco, di Cursi. E infine, Franco De Matteis, di Vernole, nelle vesti di funzionario dell’Agenzia delle entrate.
Gli imputati erano stati raggiunti da misura cautelare o interdittiva, poi revocata, eseguita dai militari della Finanza di Lecce, dopo l’ordinanza del gip Marcello Rizzo.
Rispondono, a vario titolo, anche di reati edilizi e contro la pubblica amministrazione ed accesso abusivo a sistema informatico.
Gli imputati sono difesi, tra gli altri, dagli avvocati: Antonio Quinto, Umberto Leo, Luca Laterza, Luigi Corvaglia, Ladislao Massari, Luigi ed Emma Covella, Antonio De Mauro, Giuseppe Bonsegna, Massimo e Riccardo Manfreda, Michele Reale, Enrico Gargiulo. ll processo si aprirà il 7 ottobre. Regione Puglia e Ministero dell’Interno si sono già costituiti parte civile. Mentre alcuni privati cittadini hanno citato in giudizio il Comune di Gallipoli come responsabile civile.
Due i filoni dell’inchiesta. Il primo riguarda il tentativo di mettere le mani sul settore del turismo e dell’edilizia a Gallipoli e ruota attorno alle figure di Cesario Faiulo ed Emanuele Piccinno. Il secondo ruota attorno alla figura dell’ex funzionario regionale Angelo Vincenzo Salvatore Fasiello, che sarebbe stato l’ideatore dell’illecita strategia legata alla dismissione dei beni ex Ersap (l’Ente regionale Sviluppo agricolo della Puglia).