Il caso
Rsa di Campi Salentina, ultimatum della Regione
La società deve decidere se accettare il nuovo accreditamento o rinunciare
CAMPI SALENTINA - Da una parte 17 lavoratori in bilico, dall’altra la mano ferma della Regione Puglia nella vertenza che la vede contrapposta alla Rsa di Campi Salentina. La società che gestisce la struttura si è riservata di dare una risposta oggi rispetto al “prendere o lasciare” messo sul tavolo dalla Regione. Ieri la giornata clou. Ieri mattina alle 11, nella sede della presidenza della giunta regionale, a Bari, c’è stato un vertice che ha visto riuniti il comitato Sepac presieduto da Ettore Sbarra, in sostituzione del presidente Leo Caroli; l’assessore regionale allo Sviluppo economico, Alessandro Delli Noci; il direttore Area Controllo di gestione Asl Lecce, Vito Gigante; il sindaco di Campi Salentina, Alfredo Fina; la dirigente Elena Memeo, del Dipartimento della salute regionale; le organizzazioni sindacali regionali e quelle della provincia di Lecce.
Argomento la vertenza della Rsa di Campi Salentina. «Abbiamo ribadito che la nostra priorità è mantenere i livelli occupazionali del personale - afferma Francesco Perrone, segretario regionale e territoriale della Fsi-Usae - e quindi abbiamo manifestato contrarietà alla procedura di riduzione dell’organico di 17 unità avviata dalla società operante nella Rsa San Raffaele che dovrebbe concretizzarsi il prossimo 18 marzo. Abbiamo chiesto il mantenimento degli standard organizzativi ed assistenziali nel momento in cui si definirà la nuova procedura di accreditamento con il Dipartimento Promozione della Salute e Asl-Lecce. Dopo ampia discussione abbiamo accolto la proposta della dottoressa Memeo di attivare con urgenza la procedura di accreditamento con gestione provvisoria autorizzata della giunta regionale pugliese per definire il nuovo setting assistenziale per le prestazioni sanitarie. La società ha dichiarato che a breve deciderà se accettare il nuovo accreditamento proposto, con le tariffe previste dai Lea, ma è evidente che se dovesse procedere ai licenziamenti la Rsa non avrebbe più i requisiti per l’accreditamento».
La società che gestisce sin dal 2007 la struttura, ha altre due gestioni con Asl Foggia a Sannicandro Garganico e Troia, ma ha escluso categoricamente che il personale in esubero a Campi possa essere trasferito nel Foggiano in quanto anche in queste strutture dovrà procedere a licenziamenti (sempre per un problema di tariffe ritoccate al ribasso) e perché comporterebbe «ingenti costi (anche organizzativi) in termini di formazione e di addestramento».