Nel Salento
Novoli, massacrata di botte dal convivente tenta il suicidio: a processo
Incubo finito per una donna salentina, che dal 2017 era vittima di soprusi
NOVOLI - Massacrata di botte, tanto da pensare al suicidio. La convivente di un uomo particolarmente aggressivo, stanca dei soprusi e delle botte rimediate anche per motivi banali, avrebbe cercato più volte di togliersi la vita.
Poi la denuncia e - si spera - la fine di un incubo.
Un 57enne di Novoli è finito sotto processo con l’accusa di maltrattamenti in famiglia aggravati. L’uomo si trova in carcere anche se, inizialmente, era stato ristretto ai domiciliari.
Arresti in casa fino a quando non contattò nuovamente la vittima delle sue aggressioni, nonostante il divieto imposto dal giudice. Per questo, era finito in cella.
Nel corso dell’udienza preliminare, il giudice Antonio Gatto ha rigettato la richiesta di abbreviato condizionato avanzata dal suo avvocato difensore Giuseppe De Luca.
Lo steso giudici ha fissato invece il processo con rito normale per il 4 ottobre davanti ai giudici della prima sezione collegiale.
Le aggressioni sarebbero avvenute a cominciare dal 2017: in pratica con l’inizio della convivenza.
Botte e minacce di morte nei confronti della donna e anche delle sue figlie.
La notte del 25 novembre del 2022 - stando alle accuse - avrebbe anche cercato di strozzare la donna. Poi, ancora, altre brutale aggressioni.
La donna si è costituita parte civile con l’avvocata Liliana Tomasi.