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Lorenzo Madaro (curatore e docente di Storia dell'Arte, Accademia Belle Arti Lecce)
17 Febbraio 2021
foto Gianfranco Ciccarese
Esattamente quarant’anni fa moriva Ezechiele Leandro, l’artista irregolare che a San Cesario di Lecce ha realizzato una straordinaria utopia, il Santuario della pazienza, un grande giardino con sculture, corpi antropomorfi e visioni capaci di travalicare le geografie, le culture e le religioni per unirsi in un unico e sistematico spazio aperto.
Proprio in quel Santuario cinque anni fa, mentre si preparava la sua retrospettiva - «Leandro unico primitivo», promossa dal Ministero dei beni culturali, Regione Puglia e Provincia di Lecce, che per la prima volta ha messo il punto sul percorso dell’artista -, un gruppo di volontari dell’associazione Variarti, presieduta da Fabio Lezzi, e il sindaco dell’epoca, Andrea Romano, muniti di guanti e di un grande amore per l’artista, ripulivano con dedizione gli infiniti percorsi di sterpaglie abbarbicate tra i gruppi statuari. Lo considerai un gesto radicale di cura, passione estrema verso l’arte, ben più pregnante dell’impegno che noi curatori pratichiamo attraverso ricerche, mostre, pubblicazioni. Anche per questo ho accettato subito l’invito dell’associazione Variarti per immaginare un progetto plurale da dedicare a ulteriori sguardi e approfondimenti sull’opera di Ezechiele Leandro (Lequile, 10 aprile 1905-San Cesario di Lecce, 17 febbraio 1981). Oggi parte «Leandro 40», un festival che mette insieme voci, immagini, luoghi e sguardi a lui dedicati; alle 18 sulla pagina Facebook Leandro 40 partirà il primo appuntamento di un ciclo che ogni mercoledì (fino al 24 marzo) vedrà la partecipazione di curatori, artisti, intellettuali, restauratori e amministratori pubblici che - insieme - dialogheranno attorno a quello straordinario mondo primitivo e ancestrale che Leandro ha saputo investigare. Tutto questo è reso possibile grazie a Variarti nell’orbita del progetto Alchimie, la Distilleria De Giorgi residenza artistica di comunità promosso da Centro italiano dell'International Theatre Institute-Unesco, Astràgali Teatro, Comune di San Cesario e altri partner, con il sostegno di Fondazione con il Sud.
Per il talk d’apertura dialogheranno, tra gli altri, Fabio Tolledi di Astragali con Luigi De Luca, direttore del Polo biblio-museale di Lecce, ed Elvino Politi della Pinacoteca Caracciolo, due realtà che con la Direzione regionale dei musei Mibac hanno aderito immediatamente a «Leandro 40», proponendo una serie di progetti e idee che vedranno la luce già dalle prossime settimane. Con Brizia Minerva, storica dell’arte del Museo Castromediano, e Pietro Copani, direttore del castello di Copertino - che curano con me il progetto - proseguiremo i dialoghi con chi in questi anni ha riflettuto con impegno su Ezechiele. I nomi sono davvero tanti ed è impossibile citarli tutti: si va da Eva Di Stefano, che nell’ambito della sua cattedra di storia dell’arte dell’Università di Palermo ha fondato un Osservatorio di arte outsider di grande respiro, ad Antonio Marras, visionario stilista e artista internazionale, folgorato dal segno primitivo di Leandro, che omaggerà concependo ad hoc un’opera, agli artisti Cesare Pietroiusti, Luigi Presicce, Daniele D’Acquisto e Matteo Fato, a Salvatore Capone, Rosanna Lerede, frate Paolo Quaranta, Antonio Benegiamo, Mauro Marino, Simone Giorgino, Rachele Fiorelli e molti altri. Tutti loro, nei rispettivi ruoli e in diversi tempi, hanno praticato un impegno concreto, così come tale è stato quello di alcuni critici, in particolare Toti Carpentieri, sin dagli anni Sessanta. Il calendario degli appuntamenti è su «Leandro 40».
Se sarà consentito, il 30 marzo inaugureremo in distilleria De Giorgi una mostra con opere, immagini e documenti che farà il punto anche su quanto si sta facendo con due progetti strettamente legati a Leandro: l’archivio sonoro di testimonianze a lui dedicate, curato da Daniela Diurisi e Agostino Aresu, e «Poesia nell’acqua», che grazie a Enzo Marinaci e ad altri musicisti sta vedendo le parole di Leandro musicate e cantate. Leandro è tutto questo e molto altro, Leandro è pluralità, perciò vi aspettiamo.
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