UN 24enne
Casarano, fermato nuovo boss Scu per agguato a colpi di kalashnikov
Bloccato dai Carabinieri il pluripregiudicato Giuseppe Moscara affiliato alla cosca Montedoro
É stato fermato il presunto autore materiale del tentato omicidio del 28enne Antonio Afendi Amin, raggiunto da una raffica di colpi di kalashnikov e fucilate il 25 ottobre a Casarano. Si tratta di un pluripregiudicato 24enne del posto, Giuseppe Moscara, affiliato alla cosca 'Montedorò. Nei suoi confronti i carabinieri del Nucleo investigativo e della Compagnia di Casarano hanno eseguito un provvedimento di fermo su disposizione del procuratore aggiunto della Direzione distrettuale antimafia, Guglielmo Cataldi, e del sostituto Francesca Miglietta.
Afendi è ritenuto dagli inquirenti l’astro nascente del clan Potenza della Scu, di cui aveva ereditato la reggenza dopo l'uccisione del boss Augustino Potenza, avvenuta davanti ad un ipermercato di Casarano il 26 ottobre del 2016.
Il 25 ottobre Afendi Amin era a bordo della sua Golf quando venne raggiunto da una raffica di colpi di Kalashnikov e di fucile a pallettoni: il 28enne, che rimase ferito, trovò riparo in casa della convivente.
È stato incastrato da una telecamera Giuseppe Moscara, il pregiudicato 24enne arrestato per il tentato omicidio di Antonio Afendi. Gli accertamenti tecnologici effettuati con sofisticati software sulle immagini dell’agguato, riprese dalle telecamere di videosorveglianza di un supermercato vicino a via Manzoni, hanno consentito ai carabinieri di ricostruire l’accaduto e il volto di chi ha sparato.
Dalle immagini estrapolate si vede un’Audi che si affianca alla Golf dove si trovava Afendi. Dalla prima auto vengono sparati i primi colpi mentre Afendi guadagna l’uscita aprendo lo sportello destro della Golf, per ripararsi davanti alla ruota anteriore del mezzo fino al termine della raffica (saranno esplosi oltre dieci colpi di mitragliatore), momento in cui riesce a darsi alla fuga nell’oscurità mentre il killer è intento a ricaricare l’arma.
Tutta l’attività che ha portato al fermo odierno, è stata condotta dai Carabinieri del nucleo investigativo del reparto operativo del comando provinciale di Lecce (coadiuvati da quelli della Compagnia di Casarano) coordinati dal Procuratore di Lecce Leonardo Leone De Castris, dal Procuratore Aggiunto Guglielmo Cataldi e dai sostituti Massimiliano Carducci e Maria Vallefuoco.