Gli scatti dei lettori
La foto del giorno dell'8 febbraio 2025
FRANCESCO OCCHIOGROSSO, BITETTO (BARI) - «In pieno inverno, con le prime giornate di sole ecco che spuntano i primi asparagi. L'asparago selvatico (Asparagus acutifolius) è una pianta sempre verde cespugliosa, perenne, diffusa in tutto il bacino del Mediterraneo. È molto ricercato ed apprezzato per preparare delle ottime frittate. Gli asparagi germogliano in primavera e sono molto più piccoli, ma anche più saporiti dei comuni asparagi coltivati; vengono raccolti allo stadio di getti immaturi (germogli), si possono cogliere più volte. Occorre fare attenzione nella raccolta staccando accuratamente il getto dalla base, senza strapparlo o danneggiare il cespo sotterraneo; queste precauzioni permettono che il cespo produca ancora getti. In stagione di primavera avanzata occorre sospendere la raccolta e permettere la normale vegetazione dello stelo, la produzione delle foglie spinose, la fioritura (e la fruttificazione). La vegetazione completa consente l'accumulo di sostanze di riserva nel cespo sotterraneo che alimentano la vegetazione dell'anno successivo; questa cura permette la sopravvivenza della pianta per molti anni. L'asparago selvatico può essere coltivato in orto mediante impianto dei cespi o per seme; l'impianto opportunamente condotto (concimazioni, diserbo, potatura di rinnovo degli steli, interruzione della raccolta a fine primavera) ha una durata poliennale. La raccolta dal coltivato evita il danneggiamento della flora spontanea.