Benedetto XVI formula gli auguri in 63 lingue diverse

CITTÀ DEL VATICANO - Pace in Terra Santa, pace in Medio Oriente, pace in Africa. E' un forte appello alla pace in ogni angolo della terra quello che giunge questa mattina da Benedetto XVI nel Messaggio «Urbi et Orbi» (alla città e al mondo intero) che il pontefice pronuncerà a mezzogiorno dalla Loggia delle Benedizioni.
Un discorso interamente focalizzato sul valore del Natale e sul messaggio di pace e speranza che porta il giorno della nascita di Gesù. Il Papa chiede il diritto alla salute per tutti, così come il diritto al lavoro e all'istruzione e condanna l'oppressione e le condizioni che offendono la dignità umana.
Totale condanna di Papa Ratzinger anche dei sanguinosi conflitti armati, del terrorismo e delle violenze di ogni genere che provocano solo sofferenze nel mondo intero e colpiscono soprattutto donne, bambini e anziani.
Il pensiero di Benedetto XVI vola presto verso le martoriate terre del Darfur, della Somalia e del nord della Repubblica democratica del Congo, così come verso i sanguinosi conflitti in Eritrea ed Etiopia. Appello alla pace nell'intero Medio Oriente, in Iraq, in Libano e in Terra Santa. Ratzinger chiede con forza pace anche in Afghanistan, in Pakistan e nei Balcani e fa appello ai responsabili di governo affinché ricerchino soluzioni umane, giuste e durature per una pace stabile. Che il Natale, conclude Benedetto XVI, sia per tutti un giorno di gioia, di speranza e di pace.

Il Papa rivolgerà gli auguri in 63 lingue e quest'anno la novità riguarda il 'guaranì', lingua dell'indios dell'Amazzonia. Oltre ai tradizionali auguri in italiano, francese, inglese, tedesco, spagnolo, portoghese e in tutte le lingue europee, compreso il russo, il mongolo e l'ucraino, c'è anche l'arabo per i numerosi Paesi a maggioranza musulmana e il cinese che verrà ascoltato dai fedeli cattolici in Cina.
Ed ancora, ci sono l'ebraico, l'aramaico, il suahili per il popolo africano, l'hindi, il tamil, il birmano, l'urdu (per il Pakistan), il singalese, il maori. L'anno scorso spuntò l'esperanto. Quest'anno, invece, la novità è il guaranì, per il popolo che vive principalmente nel Brasile meridionale, nel Paraguay, nella zona del Rio de la Plata in Argentina, in Uruguay e nelle zone sud-orientali della Bolivia. Il Papa concluderà, come di consueto, con gli auguri in lingua latina.
Per il Natale 2006 furono 62 le lingue utilizzate da Benedetto XVI, mentre nel 2005 il Papa si 'limitò' a 33 idiomi.
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