Luxuria testimone di nozze Dal Vescovo "via libera"
Le reazioni, a favore e contro, non si sono fatte aspettare. Tale atteggiamento da parte della Chiesa per il presidente del circolo di cultura Omosessuale Mario Mieli, Rossana Praitano, «è inaccettabile e rappresenta a pieno quello che la Chiesa cattolica fa da anni negandolo, una continua ed incessante discriminazione delle persone gay, lesbiche e transessuali».
Stefano Pedica, capo della segreteria politica dell'Italia dei valori, ha espresso «solidarietà a Vladimir Luxuria», che ha considerato «vittima dell'ennesima discriminazione ad opera di una Chiesa che continua a chiudere le porte agli omosessuali».
L' episodio, per il deputato socialista Franco Grillini, dimostra che «il Concordato è osservato solo dallo Stato italiano, un po' come le leggi che, come dice un noto politico, "per i poveri si applicano, per i ricchi si interpretano"».
«Cosa avrebbe dovuto testimoniare Vladimiro? Forse - si chiede invece il capogruppo Udc alla Camera, Luca Volontè - avrebbe tentato una conversione degli sposi alle teorie di genere e al "transumanesimo"?».
Mentre Luca Bellotti, deputato di An, ha affermato: «la collega Luxuria fa di un topolino una montagna. Nessuno le ha negato di dimostrare l'affetto che ha per la cugina facendo da testimone nel rito civile».
In serata la marcia indietro del vescovo, che annuncia un comunicato nel quale ribadisce che «in ogni caso il sacramento del matrimonio unisce un uomo e una donna».
Il ministro per i Diritti e le Pari Opportunità Barbara Pollastrini interviene subito e definisce «un atto di saggezza», la decisione dell'Arcivescovo di Foggia di ammettere Vladimir Luxuria come testimone nel matrimonio religioso di sua cugina.