Dal Papa nuovo "no" alla manipolazione delle cellule umane
Il Pontefice ha ricordato che la nazione coreana «ha raggiunto notevoli successi nella ricerca e nello sviluppo scientifico. Preminenti tra questi - ha aggiunto - sono i progressi nella biotecnologia, con il potenziale di trattare e curare malattie come pure di migliorare la qualità della vita nella sua terra e all'estero».
Secondo il Papa, «le scoperte in questo campo invitano l'uomo a una più profonda consapevolezza delle pesanti responsabilità riguardanti le loro applicazioni. Le speranze dell'uso per la società della scienza biomedica devono costantemente essere misurate rispetto a fermi e robusti principi etici». E «il principale tra questi» è «la dignità della vita umana», perchè «in nessuna circostanza un essere umano può essere manipolato o trattato come un semplice strumento di sperimentazione».
«La distruzione degli embrioni umani - ha ribadito papa Ratzinger -, sia per acquisire cellule staminali che per ogni altra finalità, contraddice l'asserito intento dei ricercatori, dei legislatori e dei funzionari della salute pubblica di promuovere il benessere umano».
«La Chiesa - ha concluso - non esita ad approvare e incoraggiare la ricerca sulle cellule staminali adulte, non solo a causa dei favorevoli risultati ottenuti attraverso questi metodi alternativi, ma ancora più perchè essi si armonizzano con l'intento di rispettare la vita dell'essere umano in ogni stadio della sua esistenza».