Roma - Ragazzo uccide i genitori, poi sale sul cornicione

ROMA - Era in cura in un centro di neuropsichiatria infantile per una forte depressione Federico il 15enne che questo pomeriggio a Roma, in via Filippo Turati, ha ucciso la madre e il padre. Tutto è accaduto tra le 16 e le 17. Federico avrebbe preso la pistola del padre, una calibro 22 e ucciso la madre, Sibille Nerger in cucina. Il padre sarebbe stato richiamato dagli spari a questo punto il 15enne avrebbe sparato anche contro di lui. L'uomo è riuscito a trascinarsi fino al telefono e a chiamare il 118: «Mio figlio mi ha sparato, ha detto all'operatore, e poi è deceduto. La tragedia è avvenuta in un appartamento del sesto piano e le vittime potevano essere forse di più se i due fratelli più piccoli di Federico fossero stati in casa. Invece erano a scuola.

Dopo il duplice omicidio il giovane si è barricato in casa ed ha avviato una lunga conversazione con gli agenti di polizia accorsi sul posto. La trattativa è durata circa due ore, alla fine Federico ha posato in terra la pistola e si è consegnato alla polizia. Subito gli agenti lo hanno trasferito al commissariato Esquilino e ora le indagini sono passate alla magistratura.

«Siamo riusciti a convincerlo e a farlo scendere parlando con lui così come si parla ad un ragazzo di 15 anni»: con queste parole un ispettore della questura di Roma ha spiegato il modo in cui il ragazzo è stato calmato dagli agenti.
«L'agente del commissariato Esquilino - ha aggiunto l'ispettore - è stato bravissimo gli ha raccontato cosa faceva da bambino chiedendo a lui di raccontargli la stessa cosa. Dopo circa due ore il ragazzo si è convinto ed ha posato la pistola. Il poliziotto allora gli si è avvicinato e lo ha accarezzato sulla spalla. Lui non sa ancora che i genitori sono morti. Non glielo abbiamo detto».
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