Omicidio Samuele, altri guai per i Lorenzi
La notizia dell' inchiesta per calunnia doveva rimanere segreta, ma oggi è trapelata sulle pagine del Corriere della Sera ed i pm che conducono le indagini, Ferrando e Loreto che oggi pomeriggio, assieme agli uomini della polizia giudiziaria, hanno presenziato personalmente alle perquisizioni nelle abitazioni-studio di Enrico Manfredi, a Cura Carpignano (Pavia) e di Claudia Sferra, a Desio.
La cosiddetta Cogne-bis ha inizio quando la Procura di Aosta, ricevuto dalla Procura Generale di Torino l' esposto-denuncia firmato dai coniugi Lorenzi e presentato dall' avvocato Carlo Taormina, ha iscritto la vicenda giudiziaria al cosiddetto modello 45 (atti non costituenti notizie di reato). Svolte le indagini, la Procura non ha ravvisato elementi che giustificassero una nuova inchiesta per omicidio. Piuttosto la magistratura di Aosta ha rilevato un possibile reato di calunnia perchè l' impronta digitale e le macchie di sangue indicate dai consulenti dei Lorenzi come possibili prove a discolpa di Annamaria Franzoni, sarebbero successivi al delitto e comunque non riconducibili nè a Ulisse Guichardaz nè ad un' altra trentina di persone che entrarono nella villetta il giorno dell' omicidio e alle quali gli inquirenti hanno preso le impronte digitali. In conseguenza di tali accertamenti, il fascicolo è «transitato» al modello 21 (indagati noti) della Procura di Aosta ed è stata disposta l' iscrizione del nome degli indagati per l' ipotesi di reato di calunnia. Con provvedimento del pm, l' intero fascicolo è poi stato trasferito alla Procura della Repubblica di Torino, competente per aver ricevuto in origine l' esposto-denuncia dei Lorenzi.
Il trasferimento dell' inchiesta a Torino ha fatto emergere per prima volta anche il nome, sempre soltanto sussurrato, di Ulisse Guichardaz, su cui si erano concentrati i sospetti della difesa di Anna Maria Franzoni. Ulisse Guichardaz è fratello di Carlo, quest' ultimo marito di Daniela Ferrod, la prima persona accorsa nella villetta di Cogne la mattina del 30 gennaio 2002 in risposta alle invocazioni di aiuto di Annamaria Franzoni. «Da tempo ho il mandato di tutela in ogni sede di Ulisse Guichardaz, così come di altri abitanti di Cogne coinvolti, loro malgrado, nell' inchiesta, ma ora non ho nulla da dire» ha commentato oggi Claudio Soro, avvocato di Aosta. «Prima di parlare ho la necessità - ha aggiunto - di verificare gli atti in procura e parlare con il procuratore. Ma se le cose stanno così allora vorrà dire che agiremo contro quanti hanno ipotizzato il coinvolgimento di Guichardaz nel delitto di Samuele Lorenzi». Apprese le indiscrezioni di stampa, stamattina l' avvocato Carlo Taormina aveva spiegato che l' inchiesta per calunnia è stata avviata dalla Procura di Torino in «conseguenza dell' atto di autodenuncia» presentato da lui stesso alla Procura di Roma e da questa trasmessa a Torino. «So bene - aggiunse il difensore di Annamaria Franzoni - che non è responsabilità della Procura di Torino la violazione del segreto, e so bene a chi dover attribuire questo reato, per il quale la persona sarà domani denunciata».