il caso
«Ascensori montati male al Tribunale di Salerno», l'imprenditore Barozzi rischia il processo
Chiesto rinvio a giudizio anche dell’impresa Cobar. L’accusa: frode nelle forniture, viene contestato anche il subappalto non autorizzato
Il versamento di una cauzione da 817mila euro è servito a far venire meno l’interdizione disposta a maggio 2024 nei confronti della Cobar di Altamura. Ma non ha fatto cadere le accuse della Procura di Salerno, che ora potrebbero portare a processo l’ex rappresentante legale Vito Barozzi e anche - in base alla legge 231 - la principale impresa di costruzioni della Puglia.
A inizio agosto i pm Elena Cosentino e Carlo Rinaldi, con il visto del procuratore facente funzioni Rocco Alfano, hanno chiesto il rinvio a giudizio per cinque persone fisiche e quattro società che rispondono, a vario titolo, di frode in pubbliche forniture e subappalto non autorizzato. Tra gli imputati ci sono Vito Barozzi, 68 anni (difeso dal professor Vito Mormando e dall’avvocato Andrea Di Comite di Bari) e Giuseppe Passarelli, 68 anni, di Massa Lubrense, all’epoca dei fatti amministratori delle imprese Cobar e Passarelli che si sono aggiudicate l’appalto per il completamento della Cittadella giudiziaria di Salerno.
CONTINUA A LEGGERE SULL'EDIZIONE DIGITALE O ACQUISTA LA COPIA CARTACEA