sanità

Monopoli, al San Giacomo i fibromi uterini si combattono con una tecnica innovativa e mini invasiva

Nessuna cicatrice, recupero rapido e future gravidanze non a rischio: ecco cos'è la miolisi

Nessuna cicatrice, recupero rapido e future gravidanze non a rischio. Sono i risultati della miolisi, una tecnica innovativa e mini invasiva che permette di trattare i fibromi uterini con la radiofrequenza. Questo approccio viene impiegato all’ospedale San Giacomo di Monopoli (Bari), come spiega la Asl del capoluogo pugliese in una nota, in collaborazione con il Pta di Conversano.

«Questa importante attività - sottolinea il direttore generale, Luigi Fruscio - è un esempio concreto di integrazione tra ospedale e territorio, un modello organizzativo finalizzato a creare una continuità assistenziale tra le strutture ospedaliere e i servizi sanitari del territorio, anche ad elevata specializzazione, garantendo percorsi di cura più efficaci e appropriati costruiti intorno ai bisogni delle pazienti».

La tecnica della miolisi, ideata per curare i fibromi uterini e i sintomi associati, rappresenta un progresso nel campo della chirurgia ginecologica, perché è in grado di coniugare efficacia clinica, minore invasività e maggiore rispetto per il benessere femminile. Questa tecnica consente, infatti, di trattare la patologia senza lasciare alcuna cicatrice. Inoltre, le pazienti sottoposte a questa procedura non richiedono un ricovero ordinario di 2-3 giorni (come accade per le tecniche di tipo chirurgico), quindi con la possibilità di rapidissimi tempi di recupero. Inoltre viene salvaguardato l’utero, riducendo il rischio di complicanze chirurgiche.

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