Dopo la stagione da record dello scorso anno, che ha messo a letto oltre 16 milioni di italiani, l’influenza stagionale è di nuovo alle porte. Difficile fare previsioni sulle caratteristiche di questa annata, ma l’andamento della stagione nell’emisfero Sud preoccupa.
«In Australia, nei primi sei mesi del 2025, abbiamo riscontrato un aumento di questo virus che ha generato sintomi un pò più aggressivi. Dal momento che l’Australia può anticipare quello che succede qui in Europa, dobbiamo essere pronti, prepararci con attenzione e ricordarci che la prevenzione è l’arma più potente che abbiamo a disposizione», ha affermato il capo dipartimento della Prevenzione del ministero della Salute, Mara Campitiello, sottolineando come la vaccinazione antinfluenzale sia importante soprattutto per i soggetti fragili.
Campitiello ha invitato a non sottovalutare l’influenza: «Essendo una malattia comune si pensa che i sintomi siano leggeri e che non possano aggravarsi», ha precisato. «In realtà, nei soggetti particolarmente fragili, come gli anziani, o in categorie con patologie croniche l’influenza può avere complicanze, può aumentare l’accesso al Pronto Soccorso e le ospedalizzazioni. Tuttavia - ha puntualizzato - anche i giovani devono fare attenzione perché ogni organismo reagisce in maniera diversa e non possiamo prevedere l’evoluzione dell’influenza».
Il sistema di sorveglianza RespiVirNet dell’Istituto Superiore di Sanità sta scaldando i motori e tra qualche giorno medici sentinella e laboratori distribuiti su tutto il territorio nazionale segnaleranno la diffusione delle sindromi simil-influenzali nella popolazione e indagheranno i diversi agenti patogeni che le causano. I primi dati su scala nazionale sono attesi per fine mese. Intanto, le informazioni che arrivano dalle Regioni che si sono mosse in anticipo mostrano che i contagi sono ancora a bassissimi livelli, ma cominciano gradualmente a crescere. In Lombardia nell’ultima settimana di settembre, rispetto alla settimana precedente, si è passati da 5,7 a 6,6 casi di sindromi simil-influenzali per 1.000 abitanti. È il quarto aumento consecutivo dopo l’estate. Al momento, a causare le infezioni sono soprattutto Rhinovirus e SarsCoV2, mentre è trascurabile il contributo dei virus influenzali.
Nella Regione, dalla fine di questa settimana, prenderanno il via le vaccinazioni in farmacia. Martedì, invece, hanno cominciato a farlo le farmacie del Lazio, che hanno ricevuto una parte delle oltre 1,3 milioni di dosi messe in campo dalla Regione. La campagna vaccinale è partita nei giorni scorsi anche in Puglia e nelle Marche. Si punta a fare meglio dello scorso anno, quando l’asticella si è fermata al 19,6% per la popolazione generale e al 52,5% per gli anziani, a fronte di un obiettivo di copertura nella popolazione target compreso tra 75 e 95%.
La vaccinazione è gratuita per le persone che appartengono alle categorie a rischio: anziani, persone affette da patologie, donne in gravidanza. In questa fascia della popolazione, in particolare, «la vaccinazione è uno strumento di protezione anche verso il neonato che fino a 6 mesi ha un sistema immunitario abbastanza debole: se ci proteggiamo noi, proteggiamo anche il nostro neonato», ha spiegato Campitiello, che ha anche chiarito che è possibile ricevere contestualmente il vaccino antinfluenzale con quello contro Covid-19. «È possibile fare una co-somministrazione: si è visto che è sicura», ha concluso. zTutto, però, deve essere sottoposto alla valutazione del proprio medico: non possiamo affidarci a dottor Google».
AL POLICLINICO DI BARI PARTITA LA CAMPAGNA VACCINALE INTERNA
E’ partita stamattina, dalle unità operative di Cardiologia e Pneumologia nel padiglione Asclepios 3, la campagna vaccinale del Policlinico di Bari destinata a medici, infermieri e a tutto il personale. «Vogliamo favorire la più ampia adesione possibile tra i circa 7mila operatori del Policlinico e dell’ospedale pediatrico Giovanni XXIII - ha commentato il direttore generale, Antonio Sanguedolce -. Proteggiamo i nostri operatori sanitari, gli specializzandi, gli studenti di medicina e offriamo la vaccinazione anche i nostri pazienti. Si tratta di un gesto semplice ma fondamentale per garantire sicurezza, continuità assistenziale e tutela della salute». Anche Sanguedolce, stamattina, si è vaccinato nell’ambulatorio allestito nella sala di accoglienza della Cardiologia.
«L'influenza della scorsa stagione è stata la più violenta degli ultimi vent'anni - ha ricordato Silvio Tafuri, responsabile della Control room aziendale e ordinario di igiene dell’università Aldo Moro di Bari -. Si stima che lo scorso anno siano stati circa 16 milioni gli italiani colpiti dai virus respiratori, un dato che ci impone di rafforzare la prevenzione».
Quanto al Covid 19, ha concluso, «in questo momento registriamo essere la causa prevalente delle infezioni respiratorie. Al Policlinico di Bari abbiamo da anni una delle più alte percentuali di operatori vaccinati a livello nazionale: un risultato frutto dell’organizzazione e della sensibilità di tutto il personale». La campagna proseguirà nei prossimi giorni con l’offerta della vaccinazione a tutto il personale sanitario, agli studenti dei corsi di laurea di Medicina e delle Professioni sanitarie, e ai pazienti, sia ospedalizzati sia ambulatoriali.