al voto

La destra bocciata nelle urne

mimmo mazza

Serviranno i ballottaggi per conoscere i nomi dei nuovi sindaci di Taranto e Matera. Nel frattempo, però, si possono già compiere le prime analisi sul voto e sulle tendenze

Serviranno i ballottaggi per conoscere i nomi dei nuovi sindaci di Taranto e Matera, i due «nostri» capoluoghi di provincia interessati dal turno amministrativo di ieri e dell’altro ieri. Nel frattempo, però, si possono già compiere le prime analisi sul voto e sulle tendenze, partendo dall’affluenza. Il numero di elettori è sceso ancora praticamente ovunque ma a Taranto in maniera sorprendente si sono registrati più votanti rispetto alle elezioni precedenti, un più 6% che rappresenta un segnale importante di netta e chiara controtendenza pur essendo comunque molto alto il numero di tarantini che hanno scelto di non esercitare il proprio diritto elettorale.

Se l’affermazione di Piero Bitetti non fa praticamente notizia, tanto era stata prevista quasi al millimetro viste le qualità del candidato (mite, competente, trasversale) e malgrado il mancato sostegno del Pd nazionale (l’ex presidente del Consiglio comunale ha potuto contare sulla vicinanza fisica del leader di Avs Angelo Bonelli ma non su quella di Elly Schlein, mistero), fa rumore la figuraccia rimediata da Fratelli d’Italia e Forza Italia, partiti di governo esclusi dal ballottaggio nonostante gli sforzi profusi dal candidato sindaco Luca Lazzàro (un professionista moderato e perbene) e l’impressionante sfilata di ministri registrata in riva allo Jonio durante tutta la campagna elettorale. La battuta d’arresto colpisce in particolare Fratelli d’Italia, ferma a percentuali a una cifra ben lontane da quelle toccate quando era la premier Meloni a guidare le liste. Le responsabilità del fallimento politico hanno nomi e cognomi ben precisi - tra coordinatore provinciale e capogruppo alla Regione - e per una volta le dimissioni sarebbero l’unico gesto dignitoso da adottare da chi ancora una volta, come accade ormai da 20 anni a questa parte, consegna Taranto al centrosinistra. Certo, ci sono ancora 15 giorni di campagna elettorale e dunque c’è il tempo per rinsavire e provare a riunire le forze di governo attorno al candidato sindaco Francesco Tacente (un avvocato a capo di una coalizione civica sostenuta anche da Lega e Udc), mettendo da parte veleni, personalismi e divisioni, anche in previsione delle regionali d’autunno. Accadrà?

Tempi supplementari anche a Matera, una sfida che sembra ancorata agli schemi classici con fuori dai giochi il sindaco uscente, il grillino Domenico Bennardi.

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