arte

Frate Menotti, pungere in punta di matita

Rossella Cea

In occasione del centenario della morte del grande artista barese, la mostra comprende l’esposizione di 40 preziose litografie provenienti dalla collezione privata di Sabino Scianatico

Scivola sulla punta di una matita che sa raccontare la sua epoca, l’arguzia sopraffina di un caricaturista che ha fatto la storia della nostra città di Bari, illustrandone vizi e virtù con lo spirito giocoso di un tempo che oggi sembra ormai perduto. Inaugurata venerdì scorso alla Camera di Commercio una mostra che celebra la personalità sfaccettata di Vittorio Amedeo Menotti Bianchi (in arte Frate Menotti 1863-1924): In punta di matita. L’arte di Frate Menotti. Organizzata dall’Associazione timpanisti Militia Sancti Nicolai, in collaborazione con la Camera di Commercio e la Biblioteca Nazionale Sagarriga Visconti di Bari, in occasione del centenario della morte del grande artista barese, la mostra comprende l’esposizione di 40 preziose litografie provenienti dalla collezione privata di Sabino Scianatico, ex titolare della storica libreria Barium. Un’occasione unica per comprendere il significativo contributo che Menotti ha apportato alla comunità nel periodo della sua fervida produzione artistica, tra la fine dell’Ottocento e inizi del Novecento: «Quelli qui esposti sono esiti di cromolitografie, i disegni originali erano spesso realizzati a china, alcune volte ad acquerello e sono conservati presso la Biblioteca Nazionale di Bari, grazie anche alla cura e all’impegno della direttrice Antonietta De Felice.

Ciò che emerge prepotente da queste opere è il senso di una città che certamente sapeva ridere. Probabilmente Menotti ha attraversato un periodo storico in cui ancora era possibile, prima dell’avvento del fascismo, esprimersi liberamente, caratteristica che oggi abbiamo perso. Sarebbe bello lavorare ad un catalogo scientifico basato sugli originali di queste opere, magari attraverso un finanziamento pubblico», spiega Giulia Perrino, storica dell’arte e curatrice di un catalogo realizzato per l’occasione (Edizioni di Pagina, 20€) insieme a Nicola Cortone, curatore della mostra e cultore dell’arte e della storia locale e da Francesco Quarto, ex bibliotecario della Biblioteca Nazionale di Bari. Nel volume vengono illustrate tutte le 114 tavole della collezione Scianatico. Quello che ci stupisce di queste opere è il senso di coralità intriso di notevole abilità ritrattistica che l’autore sapeva esprimere, dalla satira sul personaggio politico di turno, fino alla fisiognomica che sapeva cogliere attraverso semplici ma dettagliati tratti le caratteristiche di un dato ceto sociale. Insieme all’attenzione per la sfumatura che impreziosiva ogni tavola, fino a renderla quasi un’opera d’ arte a tutti gli effetti. «Tra i caffè più in voga dell’epoca c’era ‘ Al Risorgimento’, e si racconta che frate Menotti vi trascorresse giornate intere, osservando e prendendo spunti per i suoi disegni, dalla gente e dalla vita che scorreva intorno. Grazie al suo prezioso contributo, che chiamerei non solo artistico, ma profondamente storico, ci è giunto, attraverso la lente dell’ironia, uno spaccato vivido del nostro mezzogiorno», aggiunge Nicola Crotone.  La mostra sarà visitabile fino al 5 maggio. 

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