Formazione professionale: assolto ex assessore Marmo
Lo ha deciso il gup del tribunale di Bari Antonio Lovecchio al termine del processo con rito abbreviato (a carico anche di funzionari regionali ed imprenditori) su presunti abusi compiuti nelle procedure con cui la Regione assegnò alla Agen.Form.Sud 16 corsi di formazione professionale. Nino Marmo, ora consigliere regionale di An-Pdl • Crisi? Alla Regione arrivano i portaborse (uno per consigliere)
10 Marzo 2009
BARI - L'ex assessore della Regione Puglia, Nino Marmo, ora consigliere regionale di An-Pdl, è stato assolto dalle accuse di concorso in falsità ideologica e materiale. Lo ha deciso il gup del tribunale di Bari Antonio Lovecchio al termine del processo con rito abbreviato (a carico anche di funzionari regionali ed imprenditori) su presunti abusi compiuti nelle procedure con cui la Regione assegnò alla Agen.Form.Sud 16 corsi di formazione professionale, erogando un finanziamento complessivo di oltre 1.800.000 euro. I fatti fanno riferimento al periodo compreso tra il 12 marzo 1999 e il primo luglio del 2000. In quel periodo Marmo aveva l'incarico di assessore regionale alla formazione professionale e al lavoro. Oltre a Marmo sono stati assolti 'per non aver commesso il fattò Giacomo Claudio Loperfido, Giuseppe Coviello e Anna Maria Cisternino. Il gup ha deciso di 'non doversi procederè per Carmine Civitano, Pasquale e Nicola Rutigliani e Franco Pagone; 'non luogo a procederè per Alberto Giammaria, Vitantonio Mitola, Giuseppe Cannillo e Renato Bufano perchè i reati si sono prescritti.
L'ACCUSA Secondo l'accusa, Marmo, in concorso con Civitano, coordinatore di settore, Loperfido, funzionario istruttore, Giammaria e Mitola, rispettivamente legale rappresentante e amministratore di fatto dell’Agen.Form.Sud, in violazione delle norme di legge, con delibera di giunta del 12 marzo '99 facevano in modo che venisse assegnata alla società di Mitola la gestione di sei corsi di formazione professionale (rinunciati dall’Enapaica) per un finanziamento complessivo di 1.296.000.000 di lire, nonostante la società non avesse maturato alcuna esperienza nel settore della formazione. A Marmo, Civitano, Loperfido, Giammaria e Mitola, il pm Roberto Rossi contestava anche un altro reato di falso in concorso con i funzionari della Regione Puglia facenti parte del cosiddetto 'gruppo informaticò – Cannillo e di due Rutigliani – per aver alterato gli esiti della graduatoria finale utile per l'assegnazione di altri dieci corsi di formazione alla Agen.Form.Sud (che aveva ottenuto un punteggio più basso rispetto ad altre società), dati che venivano riportati in diverse delibere di giunta, varate tra giugno e dicembre '99, con le quali furono aggiudicati i corsi alla società di Mitola ed erogati finanziamenti per 2.221.290.000 lire. A Mitola e Giammaria, quest’ultimo anche in veste di titolare della 'Locazione servizi sanitari', veniva anche contestato il reato di peculato e falso per essersi appropriati 215 milioni di lire di finanziamento regionale attestando falsamente di aver fornito una serie di prestazioni ai corsi dell’Agen.Form.Sud.
Altre contestazioni di falso e peculato erano rivolte a Giammaria, Mitola, Pagone, direttore di sede della Agen.Form.Sud, e agli allievi di un corso, Bufano e Coviello, che – secondo l’accusa – firmarono i registri delle presenze senza però aver partecipato alle lezioni. Infine, Giammaria, Mitola, Coviello e Cisternino, questi ultimi due nelle qualità di titolari di aziende fornitrici di beni e servizi all’Agen.Form.Sud, erano accusati di falso e peculato per aver attestato falsamente l’acquisto di merci e servizi concordando l’emissione di fatture per operazioni inesistenti o per importi superiori a quelli reali, appropriandosi di diverse decine di milioni di lire di cui Mitola e Giammaria avevano la disponibilità.
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