Non riesce a sfamare i suoi 153 cani imprenditore altamurano vuol darsi fuoco
Francesco Dipalo, di 47 anni, il 12 dicembre 2008, fece parlare di sè perchè scomparve per cinque giorni. Al rientro spiegò che lo aveva fatto per cercare un nuovo lavoro in Francia perchè si sentiva vittima «non solo del racket delle estorsioni ma anche di un sistema che non tutela chi denuncia i propri aguzzini»
09 Marzo 2009
ALTAMURA (BARI) – Non riesce più ad accudire i 153 cani che nel corso degli anni ha raccolto dalla strada e ha ospitato nel suo opificio: per questo minaccia di darsi fuoco davanti al palazzo di giustizia di Roma l’imprenditore altamurano Francesco Dipalo, di 47 anni. Dipalo, il 12 dicembre 2008, fece parlare di sè perchè scomparve per cinque giorni. Al rientro spiegò che lo aveva fatto per cercare un nuovo lavoro in Francia perchè si sentiva vittima «non solo del racket delle estorsioni ma anche di un sistema che non tutela chi denuncia i propri aguzzini». Nei giorni scorsi con fax inviati agli investigatori ha annunciato di aver intenzione di darsi fuoco per attirare l'attenzione pubblica sulle condizioni in cui versano i 153 cani che ospitai nel suo ex opificio di Matera. Per accudire gli animali spendeva ogni mese migliaia di euro, somma che la curatela fallimentare non sarebbe più in grado di sostenere. A quanto si è saputo, la partenza di Dipalo è prevista per questa sera. L’uomo ha detto agli investigatori che ha intenzione di portare con sè cinque taniche di benzina.
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